giovedì 25 luglio 2013

GOVERNO LETTA FA CHIUDERE L'ASILO NIDO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO.






Scandalo! Il  governo con il più alto tasso di donne ministre consente la chiusura dell'asilo nido della Presidenza del Consiglio dei ministri. Già perché il tanto agognato asilo della Presidenza del Consiglio chiude i battenti. 
Lo ha deciso la Asl dopo attente ispezioni nei locali delle strutture adibite nel lontano 2003 dall’allora ministro delle Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, a baby parking  per i figli e i nipoti di dipendenti  della pubblica amministrazione.
Le motivazioni, secondo alcune fonti, sarebbero la mancanza di spazi esterni del micronido collocato al 4°piano di Largo Chigi e l’assenza di una vera e propria mensa con tanto di cuoco, sopperita dalla Pcm, nell’era Carfagna,  con un servizio di catering, vincitore di bando.
Possibile che ci si accorga solo adesso delle irregolarità delle strutture? A pensar male si fa peccato, ma alle Cicaline viene il sospetto che a inviare i controlli possa essere stato qualche genitore indispettito dal mancato inserimento del proprio pargolo nel nido o da qualche  società di refezione in cerca di rivalsa per  non aver vinto il concorso...  
Chi lo sa??!!   Quel che è certo è che a più di 12 anni dalla loro apertura i micro-nidi ‘Qui Quo Qua’ (largo Chigi) e ‘Cip e Ciop’ (via della Mercede)  a fine luglio spariranno.  lasciando a spasso  sette educatrici e nei guai i bimbi vincitori di bando del prossimo anno.
In vista dell’estate sarà praticamente impossibile per le prime trovare un altro impiego in tempo per settembre  e per i secondi trovare posti nei nidi pubblici e privati della città. 
Parola di mamma!

martedì 16 luglio 2013

UN POSTO AL SOLE AL SUMMER CAMP DEI BILLIONAIRES

 
 
 
 
Altro che Assemblee di Confindustria, Meeting di Rimini o Cortina Incontra varie, se conti davvero t'invitano a Sun Valley.
Lo sanno bene Gianfranco Zoppas e Jaky Elkann, tra i pochi italiani ad avere il privilegio di sedere accanto ai mogul del mondo per partecipare al summer camp della banca d'investimento Allen and Co.
E anche questo luglio, per il trentesimo anno di fila, la conferenza di Sun Valley, che prende il nome dalla nota località dell'Idhao nel cuore delle montagne rocciose, non ha deluso le attese, ospitando la creme della creme del jet set internazionale.
Sulle Rocky Mountains pochi giorni fa sono infatti atterrati, tra gli altri, (naturalmente con i loro jet privati), il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, Abd Allāh II ibn al-Husayn,  re di giordania con la splendida moglie Rania, l'immancabile squalo dei Media Ruphert Murdoch, quest'anno senza la moglie Wendy - da cui pare stia divorziando - ma comunque scortato dai suoi due figli maschi e rispettive signore. E poi ancora, il ceo di Apple, Tim Cook, la celebre stilista Diane Von Furstenerg  e un volto nuovo della scena internazionale, Nicholas Woodman, fondatore di GoPro cameras, di cui sentiremo molto parlare.
Durante questa edizione, conclusasi da poco più di 24 ore, si è discusso in particolar modo di cyber insecurity, del futuro delle Universita', ma anche di Messico, Egitto, di start-up e social network, in particolare di Pinterest, Quirky e Stripe e naturalmente di filantropia con Bill e Melinda Gates. Sembra che l’intervento più applaudito sia stato quello di Jed Bush, ex governatore della California, su immigrazione e creazione di posti di lavoro. Per la serie 'tutto il mondo è Paese'.
Ma siccome Sun Valley nasce principalmente come un summer camp per stringere relazioni e fare business, ma soprattutto fare in modo che le next generations e quindi i pronipoti si trovino la strada spianata sul fronte network, il programma per il tempo libero è davvero impressionante. Così quest'anno mentre gli uomini giocavano a golf  le signore si dilettavano a fare la maglia, zumba, yoga o tiro al piattello, le più atletiche addirittura tracking e mountain bike.
Per i piùpiccoli, manco a dirlo, sono stati allestiti spazi appositi: una zona lounge per ospitare l’esercito di tate al seguito e un intero tendone modello ‘accampamento indiano’ con tanto di artisti e intrattenitori vestiti da cowboy come nel vecchio west.
E per deliziare il palato pranzi e cene a buffet in quantità.
...Solo lo scorso anno la conferenza ospitava il nostro ex premier Mario Monti, omaggiato dalla cuoca del fondatore, la signora Cristina, con un menù tutto italiano.
Questa volta alla cena inaugurale hanno servito Alce, corna comprese!
 
 

giovedì 11 aprile 2013

#Rassegnaweb: ecco l'accordo (capestro) tra Fieg e Camera dei deputati, esclusiva di Public Policy




Proseguono i colpi di scena sulla #rassegnastampa on line: l’agenzia di stampa Public Policy - www.publicpolicy.it –  è venuta in possesso dell’accordo sottoscritto tra la Camera dei deputati e la Fieg.
Nessuno ne ha parlato, perché si sa, gli editori pagano i giornalisti e i giornalisti tengono famiglia e per lo più si sentono parte lesa perché, a loro dire, le rassegne on line ledono il diritto d’autore e ledono l’azienda editoriale per la quale lavorano. Opinioni…
Comunque, l’agenzia pubblica per intero (quasi) la lettera che Fini e Lupi hanno inviato all’ex deputato Moles che in chiusura di legislatura, quando ormai l’accordo era stato siglato,  scrisse una lettera al presidente Fini chiedendo la rivisitazione dell’accordo.
La lettera è arrivata qualche settimana fa. La novità sconcertante è aver ritenuto congruo un compromesso attraverso cui da una parte si chiude la rassegna ai cittadini, mentre dall’altra si apre alla fornitura del servizio ad ambasciate, consolati e prefetture, oltre che ai parlamentari.
Si oscura ai cittadini, si allarga al Palazzo.
Questo è il testo pubblicato da Public Policy (consultabile anche su http://www.publicpolicy.it/rassegna-online-cosa-prevede-laccordo-tra-fieg-e-camera-10152.html ) .
PPA0079 4 POL NG01 675 ITA0079;
RASSEGNA ONLINE, COSA PREVEDE L’ACCORDO TRA FIEG E CAMERA
IL 15 MARZO IL SERVIZIO WEB È STATO SOSPESO. ORA SOLO INTRANET E AMBASCIATE
(Public Policy) – Roma, 11 apr – Sospensione della rassegna
stampa online della Camera, nella versione accessibile
liberamente sul sito di Montecitorio. Allargamento del
servizio alle ambasciate, alle prefetture, ai consolati. È
il contenuto dell’accordo raggiunto lo scorso inverno dalla
Camera dei deputati con la Fieg (Federazione italiana
editori giornali) per la tutela dei diritti d’autore.
 Il servizio della rassegna stampa online della Camera è
stato interrotto il 15 marzo scorso  dopo una lunga polemica
sulla rete che si divise tra coloro che volevano la
prosecuzione del servizio e quanti, soprattutto giornalisti
ed editori, consideravano la rassegna stampa online lesiva
del diritto d’autore e uno dei motivi della crisi economica
in cui versano i giornali e le aziende editoriali.
 LA LETTERA DI MOLES E LA RISPOSTA DI FINI E LUPI
 Poco prima della chiusura della XVI legislatura, il
deputato Pdl Giuseppe Moles, scrisse una lettera al
presidente della Camera, Gianfranco Fini, nella quale
chiedeva la riapertura della rassegna online, la
trasmissione di copia dell’accordo sottoscritto con la Fieg,
e il parere formulato dall’avvocatura della Camera alla luce
del quale l’amministrazione decise di non rendere più
disponile al pubblico la rassegna.
 Il presidente della Camera Gianfranco Fini trasmise il
materiale richiesto a Moles, eccetto il parere
dell’avvocatura non consultabile, “perché – come spiegava
nella lettera di risposta al deputato – l’art.2 comma 1
lettera d del Regolamento in materia di accesso ai documenti
amministrativi della Camera dei deputati esclude
espressamente il diritto di accesso nei confronti dei pareri
legali”.(Segue)
SAF
111737 Apr 2013
PPA0080 4 POL NG01 599 ITA0080;
RASSEGNA ONLINE, COSA PREVEDE L’ACCORDO TRA FIEG E CAMERA-2-
(Public Policy) – Roma, 11 apr – Le spiegazioni sulla scelta
di chiudere il servizio di rassegna stampa sono contenute in
una lettera a Fini di Maurizio Lupi vicepresidente della
Camera e presidente del Comitato per la comunicazione e
l’informazione interna: “Alla luce dell’istruttoria tecnica
svolta dagli Uffici e della decisione assunta dall’Ufficio
di presidenza – scrive Lupi – i rilievi formunati dall’on.
Moles non possono essere accolti. La Camera infatti è
chiamata ad applicare la normativa in materia di diritto
d’autore, così come richiesto dalla Fieg, e secondo quanto
hanno fatto anche altre amministrazioni pubbliche. Ritengo
quindi che l’accordo sottoscritto tra Fieg e Camera dei
deputati sia in linea con l’indirizzo assunto dall’Ufficio
di presidenza”.
 Pur  avendo la Camera sottoscritto il citato accordo,
scriveva ancora Lupi, “resta impregiudicata per la Camera
medesima la possibilità di acquisire il servizio di rassegna
stampa anche da agenzie del settore non aderenti al
Repertorio Promopress, purché tali agenzie rispettino la
normativa sul diritto d’autore”.
 Il repertorio Promopress  è uno strumento (un ‘modello di
licenza’) messo a punto dalla Fieg per la gestione dei
diritti d’autore nelle rassegne stampa. Il Repertorio
consiste in una lista di testate i cui contenuti editoriali
sono riproducibili e utilizzabili secondo criteri specifici
appositamente definiti per le rassegne. Per Lupi la
sottoscrizione dell’accordo con la Fieg “rappresenta solo
uno degli strumenti attraverso i quali la Camera attua il
principio della tutela del diritto d’autore”.(Segue)
SAF
111737 Apr 2013
PPA0081 4 POL NG01 547 ITA0081;
RASSEGNA ONLINE, COSA PREVEDE L’ACCORDO TRA FIEG E CAMERA-3-
(Public Policy) – Roma, 11 apr -
 L’ACCORDO QUADRO TRA CAMERA E FIEG
 In quanto all’accordo stipulato tra Fieg e Camera dei
deputati, esso prevede la “possibilità di fruizione della
rassegna stampa relativa ad articoli di testate appartenenti
al Repertorio Promopress a titolo non oneroso e attraverso
la rete intranet per i soggetti già abilitati al relativo
accesso ovvero mediante utilizzo di password per determinate
categorie di soggetti autorizzati, titolari di un interesse
istituzionale a fruire della rassegna stampa (ad esempio, e
con riserva di individuare consensualmente altre categorie
di soggetti, le ambasciate e i consolati italiani
all’estero, le prefetture)”.
 Prevede poi “la limitazione dell’utilizzo dell’archivio
delle rassegne stampa ai soli utenti autorizzati; la
sospensione della pubblicazione della rassegna stampa sul
sito internet della Camera dei deputati in modalità
liberamente accessibile al pubblico, a far data dal 1°
gennaio 2013, compatibilmente con le esigenze di
implementazione da parte dell’amministrazione parlamentare”.
 E ancora: “Possibilità di pubblicazione sui siti internet
dei singoli parlamentari di articoli di testate appartenenti
al Repertorio Promopress concernenti la loro attività”. Nel
verbale dell’ufficio di presidenza che ha dato il via libera
a questo accordo il presidente Fini ha sottolineato il ruolo
istituzionale garantito dal servizio di rassegna stampa con
l’individuazione di ulteriori soggetti pubblici che potranno
usufruire del servizio stampa online. (Public Policy)
SAF
111737 Apr 2013
 Comunque, al di là dei toni asettici tipici di un’agenzia di stampa che si rispetti, la traduzione in vulgaris è:
Ci hanno inculato. Tutti.
Fini che ha ritenuto congruo il compromesso, chiudo ai cittadini ma apro ai palazzi, Lupi che fa l’amico del giaguaro, l’amministrazione che segreta, appellandosi a norme regolamentari,  i pareri  dell’avvocatura della Camera, manco stessimo parlando di Ustica…
Grazie a Moles per aver consentito un minimo di trasparenza