mercoledì 29 agosto 2012

Abramo, il più bramato dalle onorevoli shopping victim

Amici il cicalino non dorme mai e anche quando è in vacanza  tiene orecchie ed occhi ben aperti! e menomale perchè è proprio così che nella vippissima Versilia siamo finalmente riuscite a svelare l'arcano che affligge tutte le donne del Transatlantico ormai da anni: 'le borse griffate della Santanchè saranno autentiche?'  
Ebbene, abbiamo pizzicato la Danielona nazionale al mercato di Forte dei Marmi mentre con fare circospetto, assicurandosi di non essere seguita, s'infrattava dietro ai vicoli della nota località balneare per incontrarsi in gran segreto nel patio del celebre ristorante Mai To con il suo uomo all'Havana: Abramo, spacciatore nordafricano, ormai ultramilionario, di borse firmate Hermes, Chanel, Bottega Veneta e compagnia cantante, rigorosamente false. 
C'è da dire che per essere prodotti contraffatti hanno dei prezzi da capogiro (800 la birkin , 400 la kelly, 600 l'intramontabile chanellina trampuntata), 'ma se ne acquisti più di una hai diritto allo sconto', assicura Abramo, pronto ad elargire il suo cellulare a nuove probabili clienti. Si può pagare in contanti, con assegno e udite udite anche col bancomat! 
Con la tracciabilita' delle transazioni di supermariomonti siamo sicure che la Santanche' paghera' soldi in bocca. Tanto ce l'ha grossa...


venerdì 3 agosto 2012

#Rassegnelibere: De Biasi, la democrat che ha saputo dire no alla Fieg...



Nell'ultimo Ufficio di Presidenza, durante il quale si è consumato lo strappo tra la Camera dei Deputati e la Fieg sulla questione delle rassegne stampa on line, in molti, oltre al Presidente Fini,  hanno lavorato per mantenere il servizio garantito da oltre 15 anni. 
Tra tutti, una in particolare ha mostrato particolare piglio:  Emilia  De Biasi del  Pd, componente della commissione Cultura e segretario dell'Ufficio di Presidenza.
Interpellata dal Cicalino per la sua difesa della rassegna web di Montecitorio, spiega:
"Il tema del diritto d’autore e della proprietà intellettuale non riguarda solo l'Italia con la carta stampata e con l’on line.
Ma è tema che sta coinvolvendo tutti settori espressivi in l'Europa e nel mondo.
Il diritto d'autore deve essere regolamentato a livello globale ed europeo perché è un problema che riguarda tutti e tutto: la musica, l'arte, il cinema.
Non si riesce a combattere la pedopornografia, come si può combattere la pirateria web?
Non ci sono strumenti normativi efficaci perché la legge italiana è del 1941 ed è ormai grandemente superata.
La stessa Siae ha le sue difficoltà.
La proposta che ho fatto in Ufficio di Presidenza è una proposta di buon senso.  
A gennaio si discuterà e sarà approvata una direttiva europea che detterà nuove linee guida e l'Italia dovrà recepirle. Finché non sarà recipita quella direttiva siamo tutti in fase transitoria, pertanto anche la Fieg dovrà aspettare.
Non si capisce perché unilateralmente dovremmo provvedere a oscurare la nostra rassegna stampa e sulla base di quale normativa.
Inoltre, abbiamo votato per la prima volta  il finanziamento all'editoria on line. Per cui la scelta dell'oscuramento della rassegna stampa web della Camera sarebbe davvero incomprensibile.
Nel frattempo abbiamo deciso di proseguire a fornire questo servizio che, a mio parere, rappresenta un vero e proprio servizio pubblico". Brava Emilia la 'Rossa'.
Un'altra 'freccia' per il nostro arco in difesa delle #rassegnestampaweb.

#Fieg: la Guerra di Giulio, ecco la lettera di Anselmi alle grandi aziende per oscurare le rassegne stampa on line

Questa è la lettera che il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi, ha scritto ai responsabili degli uffici stampa delle grande aziende italiane  per chiedere l'oscuramento della rassegna stampa on line.
Il servizio sarà offerto dalla stessa Fieg, eh il libero mercato...,  attraverso il cosiddetto 'Repertorio Promopress' a cui aderiscono alcune aziende fornitrici di rassegne quali Mimesi, Dai/you, Kikloi Pressline e Presstoday.
Già il nome è tutto un programma: repertorio.
Una parola che nasconde neppure troppo velatamente il desiderio di
incatenare il web.
Mentalità vecchia: da reperto archeologico. 
che invece di 'odorare' di muffa, sa di...monopolio.
Roma 27 Luglio 2012
La FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) rappresenta aziende editrici di giornali quotidiani e periodici e le agenzie di stampa nazionali e, in adempimento ai propri scopi istituzionali, provvede, tra l'altro, alla tutela dei diritti e degli interessi delle aziende Associate.
La FIEG ha tra i suoi obiettivi anche la valorizzazione del prodotto editoriale, con particolare riferimento ad un fenomeno largamente diffuso quale è quello della utilizzazione degli articoli di giornali per la realizzazione di rassegne stampa.
Questa attività viene, oggi, prevalentemente svolta in assenza di uno specifico accordo con gli editori e nonostante la maggior parte delle aziende editoriali vieti espressamente la riproduzione delle proprie opere. Ai sensi della normativa generale in materia di diritto d'autore, infatti, e come confermato anche da autorevole costante giurisprudenza, l'editore del quotidiano o del periodico è l'esclusivo titolare del diritto di sfruttamento economico dell'opera collettiva e delle parti che lo compongono.
Lo stesso Garante per le Comunicazioni ha ribadito la necessità di individuare strumenti idonei a salvaguardare "il diritto a//a remunerazione dei fornitori di contenuti, ivi inclusi i giornali' (Relazione annuale sull'attività dell’Autorità, 2011).
Nella ricerca di forme di cooperazione tra i titolari dei diritti sui contenuti editoriali e i fornitori di servizi che riproducono e diffondono i contenuti protetti da tali diritti, la FIEG ha avviato, nei confronti delle società che producono e vendono le rassegne stampa, una iniziativa per la gestione dei diritti d'autore spettanti agli editori, mediante pagamento di un corrispettivo per le licenze d'uso dei contenuti editoriali.
E' nato così il Repertorio Promopress. Esso raggruppa i principali giornali italiani, quotidiani e periodici, anche non associati alla FIEG, e si propone come obiettivo l'individuazione di soluzioni semplici ed efficaci per la tutela del prodotto editoriale che non pregiudichino, nel contempo, il relativo mercato.
Gli editori aderenti al Repertorio Promopress e alcune società che forniscono rassegne stampa (Mimesi, Dai/you, Kikloi Pressline e Presstoday) hanno stipulato un accordo che definisce i termini e le condizioni per le licenze d'uso dei contenuti editoriali.
Dal 1° luglio 2012 è, dunque, disponibile anche in Italia un modello di licenza per la riproduzione e l'utilizzazione degli articoli di giornale,analogo ai sistemi da tempo operanti a livello europeo ed internazionale.
Il Repertorio è già operativo: per consultare la lista delle testate i cui articoli sono da oggi riproducibili solo nei termini stabiliti dal modello di licenza, è possibile collegarsi all'indirizzo:

Si ritiene, pertanto, doveroso, invitare codesta spettabile Azienda ad attivare tutte le cautele necessarie al fine di accertarsi che le aziende e agenzie fornitrici di rassegne stampa con cui si intrattengono rapporti commerciali detengano effettivamente la piena titolarità dei diritti di riproduzione e di utilizzazione economica dei prodotti editoriali richiesti.

Si Invita, inoltre, codesta spettabile Azienda ad interrompere, se non espressamente autorizzata, la diffusione sui propri siti Internet di articoli di giornali inclusi nel Repertorio Promopress, ferma restando la piena disponibilità ad avviare un confronto sul tema, al fine di individuare un modello specifico di licenza d'uso del prodotti editoriali che non
penalizzi le esigenze informative interne della Associazione stessa.

Confidando in un Vostro positivo riscontro, è gradita l'occasione per formulare i migliori saluti.


Il Presidente
Giulio Anselmi

giovedì 2 agosto 2012

Pres. Fini-Fieg: #rassegnelibere... libere restaranno



Colpo di scena nella trattativa tra la Camera dei Deputati e la
Fieg sulla delicata questione delle rassegne stampa on line.
La Federazione degli editori, nonostante la disponibilità dimostrata dal Presidente Fini a tutelare il diritto d'autore senza compromettere il prezioso servizio offerto on line ai cittadini,
ha preferito adottare la linea dura compromettendo di fatto l'accordo precedentemente raggiunto.
Dopo lo scoop del Cicalino che, nell'aprile scorso,  ha scoperto e denunciato l'oscuramento della rassegna on line su governo.it e delle rassegne in molti siti governativi,  ne nacque una violenta polemica che divise opinionisti, giornalisti, editori e internauti.
Il dibattito si divise tra chi, come Gianni Riotta, sosteneva la necessità di garantire il servizio delle rassegne stampa on line come forma di web democracy, e chi come gli editori e la stragrande maggioranza dei media tradizionali consideravano il caricamento degli articoli sui portali istituzionali una palese violazione del diritto d'autore. Tuttavia, la normativa al riguardo è estremamente confusa e contraddittoria.
Tanto che la Fieg si è sempre rifiutata di adire le vie legali contro quelle amministrazioni dello Stato che offrono questo strumento  informativo.
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini intervenne a tutela del servizio garantito da oltre 10 anni dalla Camera dei Deputati e del suo archivio storico, patrimonio estremamente prezioso per gli addetti ai lavori ma non solo. 
A giugno sembrava si fosse arrivati a un accordo salomonico dopo un'estenuante trattativa tra gli uffici della Camera e la Fieg grazie alla mediazione di Fini.
Il Presidente infatti avallava la rinuncia alla consultazione libera del patrimonio storico, e al differimento della pubblicazione on line: non più alle 7 del mattino ma alle 12, tamponando in tal modo la presunta 'emorragia' di vendita che una pubblicazione mattutina procurava.
Durante l'ultimo Ufficio di Presidenza, però, una lettera del Presidente della Fieg Giulio Anselmi
ha di fatto annullato quel pre-accordo imponendo la chiusura totale del servizio offerto dalla Camera e proponendo, in collaborazione con le società che producono e vendono le rassegne, una iniziativa piuttosto contorta, all'italiana insomma,  per la gestione dei diritti d'autore spettanti agli editori, mediante pagamento di un corrispettivo per le licenze d'uso dei contenuti editoriali. 
Che significa?
Molto semplice:
il servizio di rassegna stampa viene offerto direttamente da loro attraverso la costituzione di un servizio  in cui confluiscono i principali giornali italiani, quotidiani e periodici, anche non associati alla Fieg, che ha l'obiettivo di trovare  soluzioni  la tutela del prodotto editoriale che non compromettano il relativo mercato.
 Una vera e propria task force in collaborazione con le autorità di polizia per 'punire' i colpevoli che ledono 
il diritto d'autore e la proprietà intellettuale.
Urca che mobilitazione: manco stessimo parlando di lotta ai pedofili.
Infine, l'avviso neanche troppo istituzionale al Presidente Fini:
in campana, dice Anselmi, in modo molto più istituzionale ma non meno efficace. 
La Camera secondo l'editore della Fieg deve accertarsi che le aziende di rassegna stampa ci paghino 'dazio' sui diritti d'autore altrimenti...sono guai, guai per la Camera!
No, non si tratta di voler censurare o oscurare la Rete, ma solo di voler salvaguardare la  qualità e la libertà d'informazione.
Secondo Anselmi, evidentemente,  la rassegna stampa on line è lo strumento diabolico con cui si uccide e si compromette la qualità dell'informazione, financo la libertà d'informazione.
Insomma, se i giornalisti sono pagati al nero, o remunerati a 5 euro a pezzo, è colpa delle rassegne on line.
Come finisce?
Previdibile conoscendo il temperamento del Presidente...
L'uomo che alzò il dito indice al Cav. profferendo "che fai mi cacci?", ieri ha
alzato il dito medio agli editori.
Metaforicamente s'intende...
Avrebbe detto: "Per la Camera nulla cambia. Continuiamo come abbiamo sempre fatto".
Quindi? #Rassegne libere erano, #rassegnelibere resteranno.
Il popolo delle rete (se esiste) ringrazia.
(Il Cicalino pure!)