giovedì 31 maggio 2012

XXXTerremoto: dopo la denuncia del Cicalino Repubblica e Corriere tolgono la pubblicità

Speciale Cicalino





Dopo la Denuncia del Cicalino

La Repubblica e il Corriere della Sera, dopo la denuncia del Cicalino, hanno adottato una moratoria delle pubblicità sulla home page. Evidentemente si sono resi conto della pessima comunicazione subliminale,  che irresponsabilmente lucrava sull'incremento degli accessi a seguito del terremoto, hanno 'ripulito' le prime pagine dalle donnine in posa languida sulla spiaggia e dagli sconti sull'hi-tech, spot aggressivi e inoppurtuni di due grande aziende produttrici di biancheria intima e personal computer. La denuncia del Cicalino ha fatto il giro della blogsfera, su questo sito nel giro di pochi minuti si sono contati centinaia di clic, mentre su twitter la vicenda è stata seguita e retweettata dal Pd, con Insieme per il Pd,  e dal Pdl, con il deputato Rampelli. Questa non è una 'nostra' vittoria, una vittoria del Cicalino. Ma una vittoria del buon senso e del rispetto per i terremotati, una vittoria  del decoro,  e della responsabilità sociale d'impresa.
Concetti molto proclamati ma poco praticati.
Grazie a tutti coloro che ci hanno dato una mano! Insieme, si può... 



Dopo la denuncia del Cicalino


 


Le homepage dello scandalo
 
Prima della denuncia del Cicalino, homepage di Repubblica.it


 



Prima della denuncia del Cicalino, homepage del Corriere.it





Pd: Bersani e il segreto della Madonna di Fatima...



Bersani twitta: "Ho sentito un sacco di cose su cosa dirò in direzione. Tra qualche giorno ci sarà direzione e 'sarà chiarito il segreto di Fatima".
Oltre a offendere i credenti, non gli sembra di inquietare anche i democrats?

2 giugno: da Re Giorgio solo un buffet...




Insomma, lui proprio non ci sta.
E' la sua ultima festa da Presidente della Repubblica.
Non può chiudere il settennato senza che non abbia dimostrato il profondo attaccamento alle Festività civili della Repubblica. Quello del 2 giugno è un appuntamento irrinunciabile, per lui.
Per questo ha convocato le massime cariche dello Stato.
Vuole che su quel fianco ci sia compattezza assoluta.
Ma Re Giorgio non vuole neppure rinunciare al 'banchetto reale' del 1^ giugno, l'appuntamento istituzional-mondano con tutti i Papaveri che contano.
Chissà le autoblu...
No, neppure a quello rinuncerà.
E per questo ha convocato tutti ma proprio tutti, per accertarsi della loro presenza, ed evitare qualche defezione dell'ultimo minuto di chi preferisce i morsi della fame ai rimorsi con il popolo terremotato.
Nelle intenzioni del Presidente, ridimensionare la tavola pantagruelica e ridurra solo a  qualche pietanza 'purgatoriale'.
Non sarà buffet vero e proprio, ma i piatti saranno sobri.
Ai terremotati?
Ma che domande...
Croissants...

Terremoto: Repubblica e Corriere picchi di pubblicità sulla tragedia...




Quando c'è una tragedia, chissà perché ultimamente in Italia c'è sempre qualcuno che si sfrega le mani.
Ieri, la 'cricca',  oggi le grandi aziende commerciali che sui siti di Repubblica e del Corriere della Sera
sparano spot pubblicitari del loro prodotti.
Non vogliamo fare ironia. C'è poco da ridere.
Lo schifo si commenta da solo.
Risparmiateci però i pistolotti moralistici sulla qualunque.
Perché le vostre pagine lo testimoniano:
donnine desnude in posa erotica con tanto di bikinii per pubblicizzare l'offerta più vantaggiosa di chissà quale prodotto. Il pop up della banca che fa mutui in prima.
L'azienda che vende prodotti sottocosto...ditelo agli imprenditori di Reggio Emilia delle loro aziende sotto le macerie... E' vero business is business...Lo pensava anche 'cricca'.



mercoledì 30 maggio 2012

Il Senato, Chiti e il maschio alfa...betico


Traumi linguistici anche palazzo Madama oggi.
Due fiducie, due sorteggi 'alfabetici': la prima volta si comincia con il leghista Pittoni, la seconda con il pidiellino Pastore. Commento del vicepresidente Chiti, maestro di cerimonia in entrambe le circostanze: si vede che oggi è il giorno 'del' p.
Detto da un toscano fa impressione...
Impressione con 'la' i.

Palazzo Chigi: l'ufficio stampa (anche) abbisogna di ripasso grammaticale e costituzionale...


Oggi è la sagra degli errori...
e degli orrori.
L'infaticabile ufficio stampa di Palazzo Chigi, costretto a ritmi estenuanti e a stilare comunicati  di ben 12 pagine,
oggi se ne esce con un'altra delle sue.
Nel consuntivo del Cdm di oggi, al quarto punto c'è un termine mai usato finora:
"L’applicazione di un decreto legge che prevede (...)".
Da quando in qua Palazzo Chigi applica un decreto legge...?
Lo delibera, tutt'al più lo approva (anche se in realtà sono le Camere che approvano).
Ma 'applicare'... che c'entra?
 Due sono le possibilità: o il Governo dei Professoroni ha cambiato la Costituzione, senza che il Parlamento se ne sia accorto,  o ha la necessità di cambiare collaboratori.
Tertium non datur.
Comunque, proseguendo  la lettura, 
a un certo punto c'imbattiamo in questa frase:
"Il Consiglio dei Ministri ha poi rinviato, su proposta del Ministro degli affari regionali, del turismo e dello sport in concerto con i Ministri competenti".
In concerto? Che suonano trombe e fanfare?
Di concerto forse...boh!
Poi, sempre leggendo, scoviamo un'altra frase curiosa:
"Il decreto legge del Governo segue ai primi interventi di soccorso predisposti ieri dal Comitato operativo della Protezione Civile".
A questo punto, il nostro purismo linguistico-sintattico-grammaticale messo già a dura prova, s'adombra inesorabilmente...
"Segue a"?...
"Fa seguito a", piuttosto.
Seguire è transitivo e non può reggere la preposizione 'a'.
Il bello, o il brutto, è che la frase sta ormai sul web, inducendo tutto il mondo all'errore.
Uffa!...
Come siamo pedanti oggi...



Giustizia: padri di tutta Italia à la guerre...Monti scippa il cognome a vostro figlio

Dici: la madre è sempre certa.
Il padre può essere sempre cornuto.
E da oggi pure mazziato.
Secondo quanto prevede il Dpr proposto dal ministro della Semplificazione amminsitrativa, Patroni Griffi, dal ministro di Giustizia, Severino, e dal ministro agli Interni, Cancellieri, e deliberato dal Cdm qualche tempo fa, si semplificano le procedure per l'assegnazione dei cognomi.
E fin qui tutto ok:
che bello...sarà più facile attribuire il cognome anche della madre...
E sì.
Evviva, un altro passo verso la parità...
Se non fosse che...
continauando a leggere il provvedimento ti rendi conto che t'hanno confezionato un bel pacco e per poco non caschi dalla sedia.
Il Dpr, infatti, che curiosamente nessuno si è 'abbombato' ( 'abbombare', neologismo giovanile di origine  romanesca di uso volgare che sta per 'filare', studiare, fare caso), dicevamo, il Dpr prevede la possibilità di semplificare la risposta all'"istanza della donna divorziata o vedova risposata che chiede di aggiungere per i figli il cognome del nuovo marito a quello del primo marito: anche in questo caso la modifica del cognome è normalmente concessa, mentre vengono respinte, tranne casi eccezionali, le domande volte a sostituire il cognome del nuovo marito a quello del primo".
Questo potere di semplificazione delle procedure, dettate dalla necessità di 'snellimento' degli atti burocratici,  viene attribuito ai prefetti. Che dovranno decidere se un figlio di genitori divorziati o in stato di vedovanza possano o meno aggiungere il cognome del nuovo partner a quello già esistente scaturito dal riconoscimento paterno.
Insomma, se i padri, nella legislazione attuale e nei costumi sociali, contano davvero poco (pur rasentando, in caso di divorzio, una vera emergenza sociale a causa dello stato di povertà in cui viene gettato)
oggi con questo provvedimento contano ancora meno.
Cornuti e mazziati.
Un concetto di parità di genere quanto meno curiosa.

Camera dei Deputati: aria stralunata, onorevoli arrivati da Marte...



Hanno un'aria stralunata oggi i deputati in transito alla Camera. Tutti quelli incrociati in  buvette, in ascensore, sullo scalone principale, in Transatlantico, tutti sembrano fuoriusciti dalla cabina di una navetta partita in perlustrazione dell'iperspazio. 

Si apre l'ascensore: un onorevole, dritto davanti allo specchio, con le spalle rivolte contro le porte dell'ascensore  guardava fisso e immobile il suo riflesso. E così è rimasto tutto il tempo finché non è arrivato a destinazione. 
 Neppure Narciso si osservava con tale insistenza.
Un altro, scendendo lo scalone principale che dalle commissioni porta al piano terra, passando per il piano nobile presidenziale, strillava al cellullare: 
"Andrea Zonzi! Andrea Zonzi! Andrea Zonzi! Andrea Zonzi! Dove sei? Andrea Zonzi! Andea Zonzi!". La voce del deputato rituonava su tutto il piano, dove generalmente si sussurra...
Lo 'strillone' non aveva capito che le mura di Palazzo  isolano dalle frequenze.
Avremmo voluto dirgli: "On. non si sgoli, qui  non c'è campo...".
Ma poi si è rassegnato. La comunicazione s'interrompe.
O Zonzi ha attaccato o la linea è caduta.
Transatlantico: t'imbatti in un deputato berlusconiano:
Faccia distrutta, occhi incavati:
"Oh ma che c'hai...?".
"Sto pensando a come uscire da questo casino".
Subito pensi al terremoto. Anche lui. Ma si riferisce al terremoto che sta scassando il Pdl.
Buvette: s'incontrano due del Pd.
"Ma quanto sei dimagrito". "Ma quanto sei dimagrito tu".
"Io 16 chili". "Io pure".
"Non sembrava...ma c'erano tutti 'sti chili in più"...Risate.
Un altro onorevole, sempre in ascensore, viene rapito al quarto piano.
Esclama: "Ma dove sono finito?", scandalizzato dalla poca 
 istituzionalità del luogo.
Il bello poi è che arrivato al piano presidenziale, ripete trasognato:
"E qui...dove sono?".
Abbiamo evitato di spiegarglielo.
Nel frattempo però incrociamo l'on. Binetti che, ricevendo una delegazione straniera, cerca di comunicare in inglese, pur avvalendosi dell'interprete ufficiale della Camera.
Formalità: "Siamo molto felici di avervi qui in Parlamento", il l'interprete traduce.
Cerca di fare in autonomia: ma l'inglese che fuoriesce è poco comprensibile. Scambi di biglietti da visita.
Benedizione. Arrivederci e grazie.
E ora tutti al lavoro in Aula.
Con la testa su ancora Marte.  


Editoria: una nuova agenzia stampa alla Camera dei Deputati




La Camera dei Deputati si arricchisce di un nuovo canale di informazione giornalistica:
la Public Policy, diretta da Mario Nanni.
Una nuova agenzia di stampa che va a infoltire i flussi dell'informazione politica del Palazzo.
Con la new entry sono 12 le agenzie presenti in sala stampa:
Ansa, Adn Kronos, Agi, Radiocor, Dire, Asca, Tmnews (ex Apcom), Il Velino, 9Colonne, Agenparl, Italpress e, infine, Public Policy.
Il nuovo canale, su Telpress da circa due settimane, si propone di seguire da vicino le attività delle commissioni, e seguire viceversa da lontano il chicchiericcio politico.
Lo dicono proprio loro sul loro sito internet: 
"Public Policy non vuole essere l'ennesima agenzia
fotocopia e generalista. I giornalisti di Public
Policy seguiranno in prima persona i lavori delle Camere,
leggendo le carte e i documenti, raccontando la vita quotidiana delle  istituzioni, troppo spesso ignorata dalla pubblica opinione.
Il nostro servizio sarà dunque integrativo rispetto agli altri notiziari.
L'obiettivo è quello di essere imparziali, utilizzando un linguaggio
semplice, senza scandalismi o indulgenze
".
Che belle parole! Che nobile causa!
Il sogno di tutti i giornalisti precari e precarizzati...
che quando però trovano lavoro si conformano al sistema.
Siamo le solite Cicaline cattive?
Parlano i fatti:
oggi il Presidente Fini ha ricevuto esponenti di Art.21 per le candidature all'Agcom. Ne parlano tutte le agenzie, che riprendendo un comunicato stampa diffuso da non si sa chi, usano lo stesso testo, gli stessi nomi, lo stesso modulo.
E...gli stessi errori. Public Policy compresa.   
"La delegazione ha consegnato al Presidente Fini i Curriculum
vitae
di alcuni candidati per le Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni, i cui membri saranno votati il 6 Giugno prossimo.
I Curriculum saranno trasmessi prima della votazione ai deputati (...)".
Nel Palazzo delle regole, le regole vanno rispettate anche quando si usa 'latinorum' e se ne abusa.
Dalle  Cicaline nessuna indulgenza. 
Proprio come l'agenzia Public Policy...


Inps: Fini amabilmente 'ghiaccia' Fornero...




"Sentiremo tutti i pareri: sentiremo  i pareri delle parti sociali, dei presidenti, dei direttori, degli esponenti del Parlamento".
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, durante il convegno sulla presentazione del rapporto annuale dell'Inps presso la Sala della Lupa della Camera dei deputati, ha mostrato grande apertura all'ascolto sulla riforma della governance dell'Inps.
Peccato però che ciò che lei considera dispononibilità all'ascolto sia previsto dalla legge.
Quindi nessuna concessione...
Non stiamo più nell'èra delle costituzioni ottriate, dipendenti cioè dalla volontà e dalla decisione del Re.
Ma siamo in una repubblica parlamentare dove la decisione spetta al Parlamento, nonostante 'Re Monti'.
A ricordarlo alla amabile ministro è stato proprio il presidente Fini che, a chiusura dell'intervento 'della' Fornero, ha precisato, sorridendo ironicamente e posandole la mano sul braccio sinistro:
"Ringraziamo il ministro Fornero anche per aver 'amabilmente' assicurato che il Parlamento sarà ascoltato. Non avevamo dubbi"...
Il parterre scoppia in una risata...
Lei,  incassa, e sempre amabilmente abbozza un sorriso e sussurra:
"Qualcuno può avere dei dubbi"
Controreplica di Fini:
"No comment. Quando il Parlamento sarà ascoltato, saranno il Governo e l'Inps a
prendere atto delle decisioni del Parlamento e non viceversa".
Altra risata del pubblico presente.
Amabili sorrisi tra i due.
Forse la 'studentessa' Fornero abbisogna di una ripassatina di
diritto Costituzionale...






Bersani trasforma la Tragedia in una 'socialtragedy'

 
 
 
Bersani va in Emilia e Instgram 'sfrutta' i suoi scatti
Lodevole Bersani inviato nelle zone terremotate.
Ma chissà se sa che 'Instagram' si autopromuove con gli scatti della tragedia con messaggi così: 'pbersani sta usando Instagram - un modo divertente e alternativo per condividere la tua vita con i tuoi amici attraverso una serie di immagini. Scatta una foto e scegli un filtro per trasformare lo scatto in un ricordo che rimane per sempre'.
E accanto, le macerie di una chiesa devastata...
Come trasformare la Tragedia in una 'socialtragedy'...

martedì 29 maggio 2012

Quando Gatto-Tremonti non c'è, i topi ballano...al sole



Sembra quasi diventata la regola, quella che un tempo era l’eccezione. Se di norma Roma in primavera si presentava ariosa e soleggiata mentre Milano appariva immersa nella nebbia, oggi quando nella Capitale tuona, sui tetti ‘meneghini’ picchia il solleone. Ne sanno qualcosa i collaboratori dell’ex ministro Tremonti che in sua assenza ne approfittano spesso per prendere la tintarella sulla megaterrazza antistante agli uffici della Abn Amro, la nota all round bank che fa capo proprio a ‘Giulio’. Se la godono al punto che nemmeno le potenti scosse di terremoto li hanno impensieriti questa mattina  tanto stavano comodi adagiati 'vitellonescamente' sulle preziose sdraio di rattan…
Si vede che da quelle parti sono abituati a ben altri smottamenti!!

Il patriottico Violante con la mano sul cuore, ma noi abbiamo un 'Sogno'...



Palazzo Montecitorio.
Il presidente Luciano Violante entra con passo veloce alla Camera.
Prima di varcare la soglia di Palazzo, il Carabiniere lo omaggia del saluto militare portandosi la mano sulla visiera.
Lui, Violante,  risponde con estrema eleganza e perizia, portandosi la mano destra sul cuore.
E' il 'saluto civile' riservato ai militari, molto in voga negli Stati Uniti d'America ma ormai diffuso anche in Italia.
Subito dopo, il Carabiniere ordina l'attenti alle due guardie d'onore ai lati del portone di Montecitorio, che impettiti fanno il bracci'arm.
Violante come presidente della Camera è stato tanto stimato quanto temuto.
Mantiene intatto il suo aplomb istituzionale, anche oggi che non è più neppure deputato.
Perfetta conoscenza delle regole scritte e delle consuetudini.
Uomo di Stato.
Grande intelligenza e cultura.
Sa essere anche controcorrente e 'fastidioso'.
Come quando riconobbe dignità umana ai caduti di Salò durante il suo intervento in Aula il giorno del suo insediamento come Presidente della Camera dei Deputati. 
O come quando aprì la pagina assai 'scomoda' per la sinistra della tragedia delle Foibe.
Ha un solo difetto: è un magistrato...
Tanti anni fa, davvero tanti, accusò l'eroe della Resistenza, Edgardo Sogno- oggi purtroppo dimenticato personaggio della storia d'Italia-
di aver tentato un colpo di Stato.
Sogno durante il fascismo aveva combattutto per la Libertà, ma aveva un difetto piccolo piccolo: era visceralmente anticomunista.
Verso la metà degli anni '70, il magistrato Violante lo accusò di aver ideato il Golpe Bianco con Randolfo Pacciardi e Luigi Cavallo.
Edgardo si fece anche un mese e mezzo nel carcere romano di Regina Coeli.
Dopo qualche annno Sogno e gli altri furono assolti con formula piena per non aver commesso il fatto.
Violante, coraggioso incursionista in terreni destri, sempre pronto a riconoscere gli errori dell'ideologia comunista, non ha mai affrontato questo suo 'piccolo' errore di gioventù.

Consiglio non richiesto:
come ha fatto con il Carabiniere, si metta la mano sul cuore.
E chieda scusa a Edgardo Sogno.
Lui non potrà accettarle, le sue scuse, essendo passato a 'miglior vita',  ma noi almeno sapremo che
quel rigoroso rispetto delle Istituzioni e quel senso dello Stato che contraddistingue oggi l'ex presidente della Camera dei Deputati non sono soltanto atti formali.




Berlusconi nella bara: ma è un'opera d'arte...(?)


Conoscendolo, avrà fatto tutti i gesti apotropaici del caso: toccarsi gli attribuiti, fatto le corna, toccato ferro. Berlusconi avrà avuto un sussulto guardando il suo corpo adagiato
 in una teca di vetro, proprio come Lenin, che affronto!  
La presunta opera 'd'arte' denominata
'Il sogno degli italiani', è stata realizzata dagli 'artisti' sono Antonio Garullo e Mario Ottocento che hanno esposto il loro 'capolavoro' a Palazzo Ferrajoli, uno dei palazzi nobiliari della Capitale,  che si trova proprio davanti la sede del Governo, a Piazza Colonna.
La 'salma' del Cav. mantiene il sorriso ironico e l'allegra spensieratezza che lo hanno sempre contraddistinto.
Vestito con il suo 'classico' doppio petto e l'inseparabile  cravatta di Marinella, sembra proprio lui, solo che ha scarpe col muso di Topolino ai piedi.Topolino, e non Paperino o Paperon' de Paperoni... 
La sagoma è perfetta e in effetti i due hanno dimostrato grande perizia nel realizzarla: più che come artisti potrebbero i due, che nella vita fanno coppia,  potrebbero essere assunti al museo delle mummie, come imbalsamatori.
Il 'personaggio' è  imprevedibile:  chissà che non  chiami i due 'macabri sognatori' per acquistare l'opera funeraria...
E  si sa...pecunia non olet...soprattutto per gli artisti sedicenti democratici e indipendenti.

mercoledì 23 maggio 2012

Pdl: Lupi, ritratto di famiglia in interno Camera, ma senza donne...




Ecco: ci risiamo.
Per il Pdl la donna va bene a casa, fattrice di figli, in paziente attesa del suo guerriero che rientra dalle fatiche 'belliche', lei fonte di serenità e di pace. Donna come  nume tutelare della famiglia.
Ma quando è della famiglia che bisogna parlare, di quella vera, e reale, lei è muta.
Non perché sia afona, ma perché la fanno tacere. 
Perché è assente. E non certo per sua volontà.
Pistolotto veterofemminista?
Maddeché, si dice a Roma.
Semplice constatazione.
E lo ha constatato ieri l'Istat nel suo rapporto 2012, lo constatiamo noi, Cicaline leggendo l'invito del convegno organizzato alla Camera dei Deputati.
Un convegno organizzato non da un veterofascio retrogrado e maschilista, ma da Maurizio Lupi, gettonatissimo esponente del Pdl, vicepresidente della Camera, ciellino doc, amante dell'ortodossia Vaticana e del Segno della Croce, tutore della famiglia come Sacra Romana Chiesa desidera. 

Scorrendo la lista dei presenti si può  capire quanta considerazione questa Camera (non da letto ma Camera dei deputati)abbia del gentil sesso oggi assai poco gentile...
Allora: questo bel convegno, realizzato dall'intergruppo parlamentare per
sussidiarietà, ha un titolo altisonante: "Famiglia, fattore per la crescita".
Si confronteranno al riguardo Lupi- autorevolissimo componente e animatore  dell'intergruppo-  Vannino Chiti,  Rocco Buttiglione, Luigi Campiglio.
Pezzi da novanta tutti dal nome maschile.
Manca la 'mamma', ovvero la donna che porta avanti la famiglia, ma in compenso c'è il cardinale Tarcisio Bertone, che di famiglie se ne intende, evidentemente.
C'è il Presidente Fini, of course, ma su di lui mettiamo la mano sul fuoco essendo più 'femminista' delle stesse femministe.
Dove si svolge l'incontro?

In un luogo simbolo dove fu proclamato il risultato del referendum elettorale cui parteciparono per la prima volta anche le donne:
la Sala della Lupa.
Della Lupa.  
Non Sala del lupo.
Né tantomeno Lupi...

Pdl: Mantovano non caccia un euro...

Vabbe' che la crisi si fa sentire.
Vabbe' che tirare fuori i 'dindi' a piazza Montecitorio non è proprio un comportamento istituzionale. Ma insomma, l'ex sottosegretario agli Interni, Mantovano, poteva mostrare un minimo di solidarietà umana nei confronti dei 'petenti'. Alle ore 14, il deputato esce da Montecitorio, in compagnia di una signora. Viene fermato da un vecchietto in completo grigio, molto elegante, con un bel Borsalino bianco sul capo. Che comincia a parlargli:
- "Onorevole, Le piace leggere?".
- E lui: "Sì certo".
- E l'altro: "Allora guardi, perché non acquista questo bel libro d'amore? Costa poco. Mi dà una mano".
Mantovano,  interdetto, lo guarda.
Dà un'occhiata veloce al libro. Farfuglia qualcosa.
Sembra mettere la mani in tasca per tirare fuori il portafogli. Poi si ferma.
Tentenna. Infine, decide
e risponde:
"Eh...emmm...scusi guardi devo andare a un appuntamento. Ripasso dopo".
Lo scrittore in Borsalino non se la prende. Chissà quanti deputati gli hanno risposto di no.
Il suo romanzo d'amore?
"La favola più bella".
Il vecchietto non è riuscito a piazzarlo a Mantovano neppure con un'offerta libera.
Braccine corte?
Non può essere.
Forse quel titolo gli ricordava troppo la storia del Pdl:
la favola più bella che diventa incubo...

Pdl: onorevole si trasforma ispettore dell'Atac...Rampelli fustigatore di evasori ticket



Anche i deputati prendono l'autobus. Questa volta la testimonianza è oculare.
Una giornalista lo ha beccato sull' 85  andando a lavoro, come un semplice travet, alla Camera dei Deputati.
Dopo aver diligentemente obliterato il biglietto- ci racconta la collega- si è appostato a fare la punta, come un vero e proprio ispettore dell'Atac per verificare quanti passeggeri salendo timbrassero il biglietto.
In 45 minuti soltanto due.
Chi è questo l'onorevole 'controllore'? 
E' Fabio Rampelli, deputato del Pdl, già una volta fotografato mentre portava prova inequivocabile di 'vita normale'.
Oggi un'altra testimonial ha confermato, che sì, questo deputato romano, ex Alleanza nazionale, architetto, creativo, fustigatore di facili costumi politici e non (...), capo del gruppo dei 'Gabbiani', reputazione da grandissimo 'scassacazzi', sempre all'opposizione anche quando i 'suoi' governano il territorio o la nazione, ha contribuito nel suo 'piccolo' a monitorare il rispetto della legge e dei regolamenti di trasporto pubblico.
Stretti come sardine, i due hanno cominciato a chiacchierare di Roma, di Alemanno, del governo Monti e del Pdl.
Ma soprattutto del fatidico scioglimento di Alleanza nazionale: famigerato errore.
"Voi i voti ce li avete- ha osservato la giornalista- ma gli altri?".
Sorriso dell'onorevole deputato...
Già,  lui i voti ce l'ha. 
Nessuna risposta è arrivata. Troppo impegnato controllare che i biglietti venissero obliterati.
Chissà che non si stia preparando anche a imporre un 'tagliando' al Pdl...


lunedì 21 maggio 2012

Pdl: divorzio breve, Paniz ci riprova



Noi facciamo il tifo per l'avv. Paniz: ci auguriamo che il deputato riesca a convincere il Pdl, afflitto rigurgiti anti-divorzisti,  a sostenere la sua proposta di legge sul divorzio breve, oggi all'ordine del giorno in assemblea.
Ne avrebbe davvero bisogno, il nostro Paniz, di conquistare una vittoria per una grande battaglia di diritti civili anche per riconquistare la sua buona reputazione presso l'opinione pubblica.  
Su Google il suo nome è associato automaticamente
a quello di Ruby Rubacuori e Mubarak.
Il giorno in cui la Camera doveva votare l'autorizzazione delle perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi, l'avvocato intervenne  sostenendo che il presidente del Consiglio  riteneva davvero che la minorenne fosse parente di un Presidente di Stato ed era dunque 'titolato' a intervenire presso la Questura "perché la tutela delle relazioni internazionali passa anche per telefonate come questa".
Insomma, il povero avvocato fu mandato al macello per difendere l'indifendibile. Lui, senza mai pentirsi, ha continuato a lavorare in commissione giustizia, lontano dai clamori, per riproporre una battaglia di nove anni fa che non è riuscita mai a diventare legge.
Anche oggi,  il Pdl è recalcitrante, confondendo il suo ruolo politico, di partito laico e semplificatore dei processi (non solo quelli del Cav.) giuridico-amministrativi,  con quello di portavoce del Vaticano.
Oggi la reputazione di Paniz può affrancarsi dal quel 5 febbraio 2011 trascinando in questa vittoria tutto Pdl.
Sempre che il partito di pluridivorziati e ultrafedifraghi voglia affrancarsi pubblicamente dalle influenze di Oltretevere.


Riccardi al via 'Campogiovani' ma è in salsa democrat...




La 'gioventù littoria' piace al tecnopremier Monti.
L'iniziativa ideata dall'ex ministro Meloni, 'Campogiovani', con la quale si attirò le acidule critiche dei benpensanti antifascisti in servizio permanente, è piaciuta al Presidente del Consiglio e soprattutto piace al ministro Riccardi, che ha la delega per le politiche giovanili tanto da riproporlo con un bando pubblicato sul sito del governo.
Gli piace proprio tanto che domani presenterà il 'suo' progetto in una conferenza stampa.
Nella sua prima conferenza stampa sui giovani, ripropone un appuntamento che non è propriamente farina del suo sacco.
Identica la struttura del programma che tante ironie aveva scatenato: "Da giugno a settembre 2012, il Dipartimento della Gioventù organizza la quarta edizione del progetto Campogiovani in collaborazione con i Vigili del Fuoco, la Marina Militare, le Capitanerie di Porto e la Croce Rossa Italiana. Campogiovani è destinato a ragazzi e ragazze residenti in Italia, di età compresa tra i 14 ed i 22 anni compiuti alla data di compilazione della domanda, che frequentino istituti scolastici superiori o siano iscritti ai primi anni del ciclo universitario. La graduatoria di coloro che potranno prendere parte ai campi estivi si forma in base a criteri di merito scolastico e, in caso di parità all'Isee più basso che sarà richiesto in caso
di necessità".
Quando il ministro Meloni propose questa iniziativa, sui media circolarono ipotesi fantasiose: i campi di addestramento paramilitare per una riedizione odierna del "libro e moschetto, fascista perfetto". Il Pd, con la Melandri,  si scatenò contro il presunto tentativo di indottrinamento dei giovani intaliani, in prima fila a  fare la parte del partigiano resistente.
Oggi su uno dei tanti  siti del Pd si trova questo avviso: "Aperte le iscrizioni al campogiovani 2012".
Se il campo è in salsa democratica, ha tutto un altro sapore...
Campogiovani dal sito del Governo.it

Pd campogiovani

giovedì 17 maggio 2012

Camera dei Deputati: non c'è più discarica a Palazzo Valdina...



'Il prima'

'Il dopo'



Eppur si muove.
Subito dopo la 'Cicalata' del 24 aprile, in cui abbiamo denunciato - con tanto di documentazione fotografica- l'incuria in cui versava  Palazzo Valdina, sede distaccata della Camera dei Deputati, nella quale sono dislocati gli uffici di  molti onorevoli in carica e dell'associazione degli ex parlamentari,
lesti giovanotti hanno cominciato a ripulire i corridoi.
Hanno iniziato molto presto il giorno dopo, togliendo le vestigia più significative di quel degrado:
le lastre di vetro pericolosamente appoggiate al muro,
sedie girevoli polverose e abbandonate,
scaffalature vecchie e arrugginite.
Una situazione che si potraeva davvero da molto tempo tanto che l'associazione degli ex parlamentari aveva avuto modo di ufficializzare il suo disagio senza tuttavia ottenere l'agognato pronto intervento.
Gli stessi deputati in carica preferivano depistare gli ospiti presso la Galleria dei Presidenti o in qualche altro luogo più decoroso per evitare che s'imbattessoro nel corridoio della vergogna.
E' bastata una 'Cicalata' per risolvere il problema.
Come si può osservare, ora tutto splende e riluce di decoro ordinato e di pulizia.
Qualità tanto rare quanto preziose nei Palazzi del Potere.


Monti: quanto guadagna la portavoce Olivi? Ombre sull'operazione 'Trasparenza'



Operazione Trasparenza del Governo Monti? Più che altro è un 'vedononvedo'. La portavoce del tecnopremier, per esempio...
Perché Betty Olivi non pubblica sul sito di Palazzo Chigi il suo stipendio?
Essendo anche la portavoce di Governo, ha un motivo in più per rispondere alla domanda non rispondendo a questa domanda, ovviamente,  ma pubblicando il suo curriculum e gli emolumenti percepiti.
A dire il vero, tutto lo staff del Presidente del Consiglio Monti, che ha opportunamente inserito la sua dichiarazione patrimoniale sul sito, è stato 'graziato': lo staff  assunto a collaborazione diretta, tra cui la segreteria e i componenti dell'ufficio della portavoce e dell'ufficio stampa, non compare né si conoscono, quindi, gli emolumenti percepiti dagli stretti collaboratori del premier.
Per il sobrio Monti la trasparenza vale come la cogenza della legge in Italia:
con gli altri si applica con gli amici s'interpreta.


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mercoledì 16 maggio 2012

Il Copiaeincolla di oggi: Fli amletica, sciogliersi o non sciogliersi...

Non lo facciamo mai.
Non copiamo nessuno, neppure noi stesse...
Ma oggi, i lanci dell'Agenzia Italia meritano di essere pubblicati così come sono
(anche alla luce della 'Cicalata' precedente sulle evidenti ubbie d'aula, ora ben chiare, di Della Vedova). Ci appelliamo alla tolleranza dell'Agi, ringraziandola in anticipo, a sua insaputa...

FLI: E NEL DOCUMENTO FINALE SPARISCE "NON SI SCIOGLIE" =
(AGI) - Roma, 16 mag. - Fli non si scioglie. O forse si'. Nel
documento finale, votato dall'ufficio di presidenza di Futuro e
Liberta', e' sparita la formula con cui si escludeva un
eventuale, futuro sciogliemento del partito di Gianfranco Fini,
pur rimanendo l'accenno all'attualita' delle "ragioni
fondative". Tra i partecipanti alla riunione e' circolata la
voce che sulla scelta di emendare il testo abbia pesato un
intervento di Gianfranco Fini che avrebbe chiesto la
correzione. (AGI)
Rmg  (Segue)
161757 MAG 12
FLI: E NEL DOCUMENTO FINALE SPARISCE "NON SI SCIOGLIE" (2)=
(AGI) - Roma, 16 mag. - "Sana dialettica". Un eufemismo quello
utilizzato da Umberto Croppi che descrive bene il clima
dell'ufficio di presidenza di Fli, integrato dai coordinatori
regionali. A via Poli si sono confrontate per oltre sei ore le
diverse anime del partito, che si e' ritrovato spaccato dopo le
parole con cui Casini ha archiviato il Terzo Polo. A sostenere
la necessita' di proseguire nel progetto di una grande partito
dei moderati sono stati Benedetto Della Vedova, Enzo Raisi,
Flavia Perina, Umberto Croppi, Angela Napoli e Potito Salatto.
Della Vedova, in particolare, ha sottolineato il rischio
connesso ad una "perimetrazione" del partito su una base
identitaria e rilanciato la necessita' di andare verso una
aggregazione piu' vasta, un soggetto piu' grande. Insomma,
continuare sulla strada tracciata da Casini. Posizione che ha
scatenato la reazione di Carmelo Briguglio.
    Il deputato siciliano non ha mai nascosto la sua diffidenza
nei confronti del leader centrista e oggi ha rimarcato che le
difficolta' evidenziate dalle ultime amministrative riguardano
solo ed esclusivamente l'Udc. Anche perche' in Sicilia, ha
continuato Briguglio, Fli e' uscito in doppia cifra in molti
comuni e altrove, come a Genova, e' stata determinante per la
vittoria dei candidati espressi unitariamente dal Terzo Polo.
(AGI)
Rmg  (Segue)
161757 MAG 12
NNNN
FLI: E NEL DOCUMENTO FINALE SPARISCE "NON SI SCIOGLIE" (3)=
(AGI) - Roma, 16 mag. - Le possibilita', hanno concluso i piu'
critici nei confronti di Casini, sono quindi due: o il leader
Udc ha gia' l'accordo siglato con qualcun altro o Casini, a
meno di 12 ore dal risultato elettorale, l'ha voluta "buttare
in caciara" con l'ormai famigerato tweet e nascondere cosi' un
fallimento tutto personale. Unica alternativa all'alleanza con
Casini, ribadita da Fabio Granata, sarebbe concentrare le forze
sul partito, aggiungendovi il valore di un Gianfranco Fini
libero dal suo ruolo istituzionale. Il Polo della Nazione e'
ancora una strada da seguire, ma di alleanze meglio non
parlare, e' stato fatto rilevare. Perche' c'e' da vedere come
finira' la partita sulla legge elettorale, quale sara' l'esito
dei ballottaggi e cosa avverra' nel Pdl dopo la 'novita''
dirompente annunciata da Alfano. In una prima bozza del
documento si parlava addirittura di una "federazione
alternativa alla sinistra". Il termine federazione e' poi
scomparso ed e' rimasto l'accenno a una forza alternativa alla
sinistra. (AGI)
Rmg
161757 MAG 12
NNNN

Fli: Della Vedova in 'vedovanza' oratoria...



Benedetto Della Vedova,
fiore all'occhiello del Fli, ex radicale, economista, bocconiano, stimatissimo dal premier Monti, tanto da attirarsi l'invidia di alcuni dentro il Fli,  
unico deputato finiano a essere 'appetito' dal Pdl, oggi è in 'vedovanza' oratoria. 
 L'unico esponente di tutta l'area vasta variamente finiana ed ex finiana davvero in grado di conversare con Monti discettando di pensioni, spread, riforme economiche e privatizzazioni; 
persona gentile, con una sottile punta di riserbo che lo rende così diverso dai 'Signori della Guerra' di fliniana belligeranza, oggi tace. 
Tutti i provvedimenti economici varati dal Governo sono punteggiati dai suoi commenti, dalle sue critiche misurate ma pertinenti.
Ebbene, oggi il deputato, capogruppo di Fli, sceglie il silenzio.
Non interviene sulla fiducia al ddl di conversione del decreto legge sulle commissioni bancarie.
Parla l'avvocato  Consolo, figura di prestigio ma meno tagliata sulle questioni economiche, ovviamente.
E mentre parla Consolo, Della Vedova sembra colto dal ballo di San Vito.
Si tocca la fronte, tamburella sul banco con le mani, aggrotta le sopracciglia,
si poggia sul fianco, guarda il cellulare.
Poi si ritocca la fronte, si aggiusta i polsini,
si rigratta la testa, riconsulta il cellulare.
Consolo parla, commenta, dà la fiducia.
Lui, contrae il volto.
Sembra sui carboni ardenti.
Consolo finisce l'intervento.
L'avvocato si siede, cerca con lo sguardo il 'Maestro'.
Ma il 'Maestro' si gira.
Si volta dall'altra parte.
Bisbiglia qualcosa.
Sarà  un 'bravo'?
Consolo, tranquillo, un 18 te lo diamo noi...
Della Vedova forse intervverrà dopo...?