mercoledì 18 marzo 2015

SCINTILLE (E NON SOLO) TRA DI PIETRO E SILVANA MURA

 
 
Tutti gli amori finiscono...figuriamoci gli amori politici.
Ed è quello che e' accaduto tra Antonio Di Pietro e Silvana Mura.
Un idillio il loro nato e rafforzato nell'Italia dei Valori,
di cui lei, la bella Silvana era tesoriera.
Nella scorsa legislatura, chi non ricorda i suoi begli occhioni blu adoranti verso il grande capo che con voce trinutonante e prossemica ducesca inquisiva, accusava Berlusconi esordendo sempre e comunque con il refrain: "Signor presidente del consiglio che non c'e'"- ora peraltro adottato con la stessa insistenza dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta nei confronti di Renzi, che alla Camera e' piu' assenteista di Berlusconi.
Ogni volta che l'ex magistrato dispiegava in aula le sue arti oratorie, condite dal tipico linguaggio da gentiluomo di campagna...lei era lì sempre al suo fianco sorridente e ammiccante, in estasi mistica...
Certo e' difficile oggi mantere la stessa estasi
per un capo ormai diventato a tempo pieno coltivatore diretto alle prese con il trattore e l'aratro...
La politica, si sa crea dipendenza, e chi è entrato alla Camera (dei deputati...) molto difficilmente riesce superare lo status di trombato o trombata e non sentire malinconia per un ruolo che ora non c'e' piu'.
Per rivendire i vecchi fasti e pasti..., Silvana ha trovato un nuova entrance-strategy
e una nuova infatuazione sempre politica.
Ieri era Di Pietro, oggi è Corrado Passera.
Nei giorni scorsi, Silvana  si e' armata di forza e coraggio
e  ha comunicato a Tonino il suo addio.
Sembra la reazione non sia stata tanto tranquilla.
Qualcuno ha sentito volare parole (e non solo quelle) piuttosto grosse.
Strilli, urla, oggetti che saettavano nell'ufficio nel classico del ruvido molisano.
Ma questa volta Di Pietro pare abbia un po' esagerato.
Mura e' uscita con un nasino piuttosto ammaccato, tanto che il suo fiuto politico potrebbe essere compromesso per sempre.