venerdì 29 giugno 2012

Palazzo Chigi: Ufficio Stampa di Monti necessità di un ripasso di diritto costituzionale



Ragazzi: qui c'è qualcosa che non va.
L'ufficio stampa di Palazzo Chigi, guidato dalla preparatissima Betty Olivi,
è incappato in un madornale errore.
Il 27 giugno annuncia con tanto di titolo che la riforma del Lavoro è legge in quanto è stata approvata definitivamente dal Parlamento.
Questo il titolo:

"La riforma del mercato del lavoro è legge"


E questo il testo:

Il Parlamento ha oggi definitivamente approvato il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro. Si tratta di una riforma lungamente attesa dal Paese, fortemente auspicata dall’Europa e ampiamente discussa con le Parti Sociali. La riforma si propone di realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, atto ad aumentare l’occupazione, in particolare di giovani e donne, oggi ai margini o del tutto esclusi dal mercato; a ridurre i tempi della transizione tra scuola e lavoro e tra disoccupazione e occupazione; a contribuire alla crescita della produttività; a stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, anche attraverso il sostegno all’occupabilità dei lavoratori; a creare un sistema di tutele più universalistico.
La legge, arricchita dal contributo del Parlamento, tocca molteplici aspetti del mercato del lavoro (...)
Ahiahiahiaiii!
Non si può considerare legge definitiva  un ddl 'soltanto' approvato dalle Camere.
No...
Non si può...
Lo sanno finanche le Cicaline...
Lo sa anche uno studente al primo anno di Giurisprudenza.
Vi forniamo un succinto ripasso in tre righe senza neppure consultare i tomi di diritto:
una legge può essere definita tale solo se viene promulgata dal Presidente della Repubblica (art.87 della Costituzione), e se è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Sino ad allora non può essere definita legge.
L'informazione è dunque fuorviante perché induce i cittadini, gli operatori dell'informazione, le categorie produttive e i lavoratori a pensare che sia già in vigore; la comunicazione è tanto più grave perché scaturisce da un'Istituzione che dovrebbe conoscere i 'fondamentali'.

Betty Olivi sarà stanca.
La conosciamo tutti come professionista rigorosa e attenta.
Ma forse ha bisogno di un consigliere giuridico che suggerisca e, all'uopo, corregga gli strafalcioni nel quale incappa un po' troppo spesso il suo ufficio stampa.
Ne abbiamo collezionato una quantità sesquipedale
(traduzione per l'ufficio stampa di Palazzo Chigi: 'sesquipedale' sta per 'enorme').
Non è cosa buona che un governo di Ottimati, Scienziati, Accademici dalla reputazione internazionale, faccia errori così marchiani.
Consiglio non richiesto alla collega Olivi: ogni tanto, se hai qualche dubbio, ammesso che la parola 'dubbio' faccia parte del tuo vocabolario,  potresti chiedere al tuo datore di lavoro, il  prof. Monti...
La sua consulenza è gratis.
La tua no...


Leggi il comunicato di Palazzo Chigi

Quirinale: ritrovato il congiuntivo perduto...


Ha avuto succcesso la ricerca del congiuntivo perduto.
Ieri, il Cicalino ne aveva notato e denunciato lo smarrimento in una nota del Quirinale.
Dopo varie consultazioni nelle alte sfere, e alla fine di un girovagare rocambolesco,
alla fine l'Alto Colle ha rettificato, recuperando il congiuntivo perduto.
Questa la versione di ieri:
<"E' altamente positivo che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l'Europa, il Presidente del Consiglio rappresenta l'Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza". E' quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano>.
Questa la versione di oggi:
<"E' altamente positivo che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l'Europa, il Presidente del Consiglio rappresenti l'Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza". E' quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano>.

Prendiamo piacevolmente atto che anche Napolitano riconosca i suoi errori (grammaticali).
Ah...se non ci fosse il Cicalino...

Leggi la Cicalata di ieri

#nocensurarassegneweb: il lancio di Adn Kronos

 CAMERA: FINI 'STRAPPA' MEDIAZIONE, SALVA LA RASSEGNA STAMPA ON LINE =
      Roma, 28 giu. (Adnkronos) - Era nato anche un 'hashtag' su
twitter per salvarla (#nocensurerassegneweb), quando il popolo della
rete aveva lanciato una campagna in difesa della rassegna stampa on
line della Camera dei deputati. Battaglia subito sposata da Gianfranco
Fini che oggi, grazie proprio all'opera del presidente della Camera,
pare abbia dato i suoi frutti.
      Secondo quanto riporta il sito di 'insider' 'Il cicalino', che
cita fonti di Montecitorio, sarebbe infatti stata trovata una
mediazione che consentirebbe alla rassegna di non venire oscurata: la
pubblicazione sara' differita alle 12 (rispetto alle 7 attuali) ma
restera' 'open', visibile a tutti. Pero' l'archivio storico non sara'
piu' consultabile dagli esterni.
      Il braccio di ferro era stato ingaggiato con la Fieg, che
chiedeva l'oscuramento della rassegna in nome della tutela del diritto
d'autore. Una 'mannaia' (che intanto era calata sulla rassegna di
palazzo Chigi) che Fini aveva subito rifiutato. Dopo un tira e molla,
come ricostruisce sempre 'il Cicalino', la Fieg si era alla fine
attestata sulla richiesta di un differimento della pubblicazione 'on
line' alle 15. La Camera allora ha rilanciato con le 12, chiudendo la
partita pur con il 'sacrificio' dell'archivio storico.
      (Pol-Gmg/Ct/Adnkronos)
28-GIU-12 19:12
NNNN

giovedì 28 giugno 2012

Quirinale: della serie scopri l'errore...




<"E' altamente positivo che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l'Europa, il Presidente del Consiglio rappresenta l'Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza". E' quanto ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano>.
Così, il comunicato stampa del Quirinale.
Certo, il momento è brutto, la crisi economica si fa sentire, la politica tempestosa minaccia la tenuta del Governo.
Ma un congiuntivo è sempre un congiuntivo, Signor Presidente.
E se i governi possono essere modificati dalla Sua altissima autorità morale, forti e rassicurati tutti dal Suo Magistero morale...
la grammatica resta tuttavia invariata.
Almeno dovrebbe.
(nel caso in cui decideste di correggere, magari aggiungete anche qualche virgola...)

Giammanco si è ri-minzolinata...



Adesso abbiamo capito perché la molto onorevole Giammanco ieri era più bella che mai con un'aura diversa dal solito
... colori solari di chi aveva intenzione di accecare qualcuno... 
Quel 'qualcuno' era la 'preda' di sempre: Augusto Minzolini.
I  due sono stati avvistati  la sera scorsa in via Tagliamento, appunto.
Del resto, con quell’aria da santarellina saprebbe 'intortare' chiunque,  anche uno squalo di giornalista come Augusto Minzolini che infatti, mollato un anno fa dalla bella deputata siciliana (perché, dicono, lui non si decideva a fare il grande passo),  l’ha riaccolta tra le braccia di recente.
Ma a noi Cicaline quel visino angelico non incanta.
Se a inizio legislatura le si poteva perdonare l’aria smarrita da Alice nel Paese delle meraviglie, oggi dopo 4 anni di gavetta politica e di relazione con uno che certo ingenuo non è (e aggiungiamo anche piuttosto agè per la fanciulla)
non ci caschiamo più.
La figliol prodiga  Gabriella Giammanco sa molto bene ciò che vuole e come difendere i suoi interessi e sarebbe ora che smettesse i panni della gattina morta tirando fuori gli artigli e mostrando la grinta e la passione che- siamo certe- la contraddistinguono.
In aggiunta, consigliamo un cambio parrucchiere che metta le mani su quell’improbabile colore di capelli che oscillano tra il biondo l'arancione e il rosa, che tradisce un non so che di provinciale...
Un po’ come l'insistente richiesta di matrimonio
al 'poro' minzo...

xxxEsclusiva del Cicalino: Camera dei Deputati: Fini linea dura, la rassegna stampa on line è salva!



Abbiamo aspettato un po' per riparlarne.
Ma non abbiamo mai dimenticato la nostra battaglia sulle rassegne stampa on line e sulle libertà digitali, tema questo in particolare del quale  oggi
parla Luca Pautasso sull'Opinione ((Leggi l'articolo) .
Sta nascendo il partito dei Pirati, segnala il giovane osservatore dei vezzi e vizi del mondo web, che su twitter recupera, non a caso, l'hashtag #rassegnestampa.
Quello dei Pirati è movimento che si batte per le libertà digitali e che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni.
Ne approfittiamo per fare il punto della situazione sulla base dei rumors che abbiamo raccolto in queste settimane di silenzio.
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che- con coraggio e un pizzico di trasgressione-  aveva fatto propria la battaglia sulle rassegne stampa open on line,
non demorde.
La Camera dei Deputati sta portando avanti una trattativa serrata con la #Fieg, intenzionata a oscurare la rassegna di Montecitorio così come era riuscita a oscurare quella di Palazzo Chigi,  complice un acquiescente Monti in resipiscenza anti poteri forti.  L'amministrazione vuole  'strappare' risultati importanti senza compromettere da una parte il diritto d'autore, e dall'altra senza lesionare la continuità di  un servizio d'avanguardia molto amato dagli utenti della rete.
La Rassegna stampa della Camera, sorta durante la presidenza Violante in virtù dell'intuizione di un team di professionisti dell'Ufficio Stampa, è un servizio gratuito offerto agli utenti, autorevole e molto consultato.
Tra tutte le rassegne stampa istituzionali è la più radicata sulla rete (quasi un ossimoro...) seguito da semplici cittadini e da importanti giornalisti.
Non a caso, Gianni Riotta, accorgendosi del pericolo lanciò  l'hashtag #nocensurerassegneweb, e condivise con il Cicalino questa battaglia. 
Il 'caso' divenne nazionale, con articoli di  rilievo da parte dei più autorevoli giornali.
La perla della rassegna della Camera è senza dubbio l' archivio che è non solo un patrimonio documentario prezioso per i giornalisti ma anche per coloro che sono interessati alla storia delle istituzioni politiche e parlamentari di questi ultimi 15 anni.
Arriviamo 'all'oggi'.
Secondo fonti della Camera, un risultato Fini lo avrebbe già ottenuto. E non di poco conto considerato  il 'Moloch'con cui tratta...
La Fieg non chiede più l'oscuramento della rassegna sic et simpliciter. Su questo il Presidente è stato irremovibile.
A questo punto, gli editori, indisponibili a fare una battaglia giudiziaria contro la Camera per evidenti ragioni, avrebbero chiesto il differimento della sua trasmissione on line alle 15 (ora la rassegna è visibile dalle 7 del mattino).
La Camera avrebbe controproposto le 12. E pare si sia raggiunto un accordo.
Su un punto, tuttavia, pare che non ci sia stata possibilità di trattativa.
L'archivio storico non sarà più consultabile dagli esterni.
Del resto, qualcosa bisognava pur cedere.
Ma garantire la visibilità della rassegna per tutti sull'attualità, forse...val bene una 'messa'.
Si rassegneranno gli storici. Se ne faranno una ragione gli intellettuali alla ricerca della pubblicistica passata. 
Gli utenti della rete  però potranno continuare a
leggere la preziosa rassegna del giorno.
Poco prima dei pasti.
Come aperitivo.
O come amaro.



Camera dei Deputati: un lato b da urlo tra il ranchero Milanese e il pokerista Adinolfi...




Durante le giornate parlamentari delle fiducie, il Transatlantico e la buvette pullunano di deputati in grande spolvero.
Qualcuno prova a darsi un tono sfoggiando con una certa inadeguatezza marchi griffati, ma con scarsi risultati; 
 altri, dotati di innata eleganza,
primeggiano di naturale allure.
Il deputato Marco Milanese sfoggiava ieri su un completo scuro il medaglione di una cintura Hermes, con il simbolo della nota griffe argentata in grande evidenza.
Sembrava un ranchero texano...
con lo sguardo da ranger...
Il neo-deputato Adinolfi, uscendo dalla buvette accompagnato da colleghi, mostrava una certa agitazione.
Era preoccupato per il numero di fiducie?
Era tutto compreso nelle strategie del Pd?
No.
Semplicemente stava discutendo di Poker: una vera passione la sua, tanto che la chiamata alla Camera è giunta mentra era impegnato nei mondiali a Las Vegas.
Sembra sia un giocatore così abile nei bluff tanto da far insospettire più di qualcuno sulla casualità della sua prima sortita a Montecitorio,  quando restò in tela brache davanti al Presidente Fini...
C'è chi maligna che si sia trattata di una vera e propria messa in scena da grande comunicatore qual è.
Davanti a cotanto malgusto virile, gli osservatori si sono consolati con la venustà semplice della molto onorevole Giammanco.
Senza trucco, con un volto  dotato di naturale luminosità ancor più esaltata dai colori tenui del completo beige.
Ma ciò che ha colpito la compagine governativa, è stato
il lato b della palermitana.
Che ha dichiarato, sì, la sua
astensione al voto di fiducia, ma in compenso ha conquistato la 'fiducia' del viceministro Michel Martone, che ha addirittura
allungato il collo per osservarne armoniose rotondità dei glutei.
A riportare l'Istituzione alla cruda realtà,  l'on. Pelino, di solito abbigliata vestiti di sobria eleganza.
In pantaloni neri, braccia parzialmente scoperte, chioma arancio da cresta di gallo, arrancava su scarpe plateau 25 cm.  
Infine, l'on. Ravetto, in pantaloni pinocchietto attillati neri
che evidenziavano caviglie ossute, parlava fitto fitto con il deputato Fitto, mentre accanto a loro, Crosetto li ascoltava, zitto zitto...anzi la ascoltava.
Di solito,
è sempre lei che parla, racconta, gesticola. 
Donna virago, determinata com'è, è l'unica che sembra ancora combattere una guerra.
Come il Tenente Drogo in attesa dei Tartari nel deserto pidiellino... 










martedì 26 giugno 2012

Monti: il salvatore della Patria che non tifa per l'Italia...



Il ministro del Welfare Fornero ha assicurato che lei, sì, tiferà per l'Italia.
A chi le chiede che anche il tecnopremier Monti farà altrettanto, risponde: "Ancora non gliel'ho chiesto".
Ci resta un dubbio: anche l'algido Monti si agiterà per la  nazionale di calcio?
E' difficile immaginarlo paonazzo a incitare gli azzurri, a commentare falli e fuori gioco, d'accordo.
Ma un piccolo incoraggiamento, non foss'altro per ammiccare al popolo dei tifosi, sarebbe forse un
leggero tocco di fantasia per un uomo che tiene in mano i destini dello 'Stato Italia', costrigendo tutti a
ad 'allenamenti' estenuanti.
C'è qualcosa di inquietante nell'asettico filo-patriottismo del presidente del Consiglio.
E' impegnato nel salvare l'Italia, vero,
ma solo come "mission aziendale".
Guarda all'Italia come il commissario liquidatore di un'impresa in via di fallimento.
Senza cuore, senza passione.
I suoi interventi, pieni di parole anglossassoni, e di riferimenti europei (ma poco europeisti), zeppi di tecnicismi finanziari, sono una mera elencazione di statistiche e obiettivi.
Mai un riferimento storico, empatico, mai una citazione di un grande italiano- e ce ne sono- l'aforisma di uno Statista, la frase di un poeta che riscaldi i cuori, che faccia sentire gli italiani fratelli e sorelle legati a un unico destino nazionale.
Manca l'idea, l'identità di popolo. Cosa che, al contrario riusciva a 'tecnici' profondamente patriottici come Luigi Einaudi e Guido Carli.
Ma anche a politici come Berlusconi che aveva Erasmo da Rotterdam col "L'elogio della follia", o come  Fini col 'suo' Renan, "la nazione è un plebiscito ogni giorno".
Monti non ha nessuno. Tranne Monti.
Vuole salvare l'Italia, ma se fosse impegnato per salvare il Burundi ci metterebbe lo stesso spirito severo ma anonimo come  quello del ligio impiegato del castasto che timbra il cartellino, senza mai sgarrare di un secondo.
Tanto rigore.
Nessuna fantasia.
Ed ecco perché non tiferà per la nazionale.
Lo facciamo noi: Forza Italia!

Camera dei Deputati: Frattini e La Russa al galoppo...



Corridoio antistante al cortile.
Di corsa, scende Frattini, seguito a ruota dalla sua collaboratrice.
Subito dopo, a rotta di collo, al galoppo La Russa, anche lui seguito dalla sua collaboratrice. Entrambe ansimanti dietro ai loro capi.
Separatamente, ma simultanemante compulsano tutti  e quattro il cellulare,
unico strumento col quale possono simulare una sopravvissuta notorietà...
Qualcuno si periti di avvisarli, perché loro da soli non ce la fanno a capirlo, che non contano più...
un beneamato cazzo...

Camera dei Deputati: come bruciare un aspirante candidato a tutto


Abbiamo già raccontato ai nostri followers su twitter dell'ego-ipertrofico del presidente Forum della Meritocrazia, Arturo Artom. Nelle sue battaglie sulla meritocrazia ha attirato l'attenzione dei media, aggregato giovani, e lanciato messaggi inediti legando il suo destino a quello di Steve Jobs e Leon Battista Alberti...
Un visionario con un certo qual fascino.
Artom è un bravo cristiano con molte (troppe?) ambizioni, tra cui quella di candidarsi alle elezioni. Forse...
Avendo però un ego smisurato, conquistare un seggio parlamentare è un obiettivo troppo facile. 
Più verosimile invece l'ipotesi di  dirottare il suo movimento- composto da moltissimi giovani qualificati- su altri movimenti in arrivo e accreditarsi così come leader politico di un target elettorale privo di rappresentanza effettiva.
Il problema però è che Artom  deficita di misura. Basti osservare con una certa attenzione la rassegna stampa sul sito http://www.forumdellameritocrazia.it/
Articoli autorevoli, retroscena interessanti, decine e decine di pezzi ma che parlano sempre di qualcun altro.
Quelli dedicati a lui, si contano sul palmo di una mano.
Altro esempio: qualche giorno fa, in un convegno alla Camera dei Deputati, osò l'inosabile.
In chiusura del convegno,
il presidente Fini prende la parola per tirare le conclusioni e fare i saluti finali.
La rigida etichetta di Montecitorio vuole, anzi, impone che nessuno intervenga dopo il commiato del Presidente.
Artom, evidentemente poco avvezzo ai rituali istituzionali, afferra il microfono dopo Fini e chiama tutti i presenti all'ascolto per dare le ultime coordinate sulla sua fondazione con toni comiziali.  
Scandalo.
Sorrisetti imbarazzati.
Gelo al tavolo dei discussant.
Insomma, Artom che smaniava per accreditarsi nei Palazzi che contano, ci mette il piede ma per scavarsi la fossa.

 

lunedì 25 giugno 2012

Mara Carfagna da ex ministro in Chanel a signora 'mezzorlo'...



Mara Carfagna entra al Daruma sushi bar di Piazza del Parlamento.
Ma non è la solita Mara Carfagna stile Chanel che ha brillato per tre anni in Consiglio dei Ministri.
No: oggi Mara Carfagna, semplice deputato, entra al ristorante con un paio di pantaloni blu con l'orlo fatto senza troppo perizia-  evidentemente la colf era in ferie-  ballerine blu, una camicetta  acqua marina con una pence sul dorso- mise da divisa aziendale-  e sbottonata quel tanto da far intravedere una certa 'morbidezza' del seno,  classica delle donne oramai 'approdate', e  poco attente al fitness.
Evidementemente, la vita da Signora Mezzaroma le impedisce di fare movimento fisico.
In compenso però ha mangiato di gusto:
una dieta a base di sushi in vista dell'estate?
Chissà, comunque ha iniziato
sbucciando nervosamente gli 'edamame', una sorta di legume tra il pisello e la fava,
per buttarsi sul pesce crudo, ingurgitando 6 sushi col salmone accompagnato da un riso saltato.
Il poco trucco ha messo in evidenza il passare degli anni e la vita da 'sciura mezzaromanizzata'.
Leggero tocco di fard rosso, filo di rossetto vermiglio.
Gli stessi occhi di sempre, occhi da cerbiatta.
Ma non è più la stessa Mara ai tempi di Italo.
Da Bocchino agli 'edamame' con la solita adrenalina.






Governo: Ernst and Young, quando la gratuità fa rima con...pubblicità




Il ministro di Giustizia, Severino, ci ha informati che il Governo si è dotato di una nuova superconsulenza per la spending review.
La società Ernst and Young metterà a servizio del ministero di via Arenula la sua competenza per centrare al meglio gli obiettivi previsti dal programma dei tagli definito da 'trio Medusa' Monti-Bondi-Giarda.
"Si è trattato - ha sottolineato il guardasigilli-  di un fondamentale supporto metodologico e di analisi che ha
consentito al ministero di avviare una razionalizzazione dei programmi di risparmio".
Un incarico senza oneri economici, ovvero effettuato dalla supersocietà a titolo gratuito.
La nota aggiunge che "gli esperti di Ernst and Young continueranno a collaborare - sempre gratuitamente -
con il dicastero della Giustizia per conseguire ulteriori forme di razionalizzazione della spesa cui sono stati chiamati tutti i ministeri".

Complimenti al Governo Monti: si è inventato un bel sistema per risolvere il problema dei debiti della Pubblica amministrazione: far lavorare gratis le aziende.
che comunque...si fanno, grazie a ministri poco 'severini',
una bella pubblicità...
Ce ne sono a iosa di aziende che lavorano con la Pa a titolo gratuito, ma nessuna ha mai potuto godere di una pubblicità subliminale di tale fattura.
E senza fattura...


venerdì 22 giugno 2012

Camera dei Deputati: tete à tete tra Vendola e Franceschini



Una colazione di lavoro tra orecchino Vendola e Dario Franceschini, oggi al ristorante della Camera.
L'esponenente del Pd, in estasiata adorazione ascoltava l'affabulatore pugliese, accompagnato dagli arcangeli Martino e Rosati, colleghi di partito.
Una relazione politica che va avanti da tempo quella tra Nicky e Dario. Li abbiamo visti frequentamente insieme nei corridoi della Camera.
Una vera e propria coppia di fatto.
Che frutta darà?

Camera dei Deputati: telefoni intercettati ma non a Montecitorio



Ma quale intercettazioni!!
Ma quali spioni!!
La Camera dei Deputati è divetanta zona off limits per le comunicazioni telefoniche.
E non perché ci sia qualche maresciallo in ascolto...
ma perché il Palazzo di Montecitorio è isolato e imbavagliato, insomma zittito!
La gabbia, non quella di Regina Ceoeli,... ma della Tim nel centro storico pare sia saltata in aria da decine di giorni.
Fa le bizze creando non pochi disservizi agli onorevoli utenti.
Sono settimane che le comunicazioni vanno e vengono...
Telefonate interrotte improvvisamente, traffico fermo, cellulari che trillano e subito dopo si bloccano.
Msm che non arrivano. Convocazioni saltate.
Appuntamenti mancati.
Strategie interrotte.
Insomma, il problema sta diventando politico.
I nervi sono a fior di pelle.
In cortile, gruppi di onorevoli si confrontano con lo strumento...in mano...
- "Ma a te funziona?".
- "Macché,qui non funziona niente. Ieri tutto il giorno fermo, oggi a intermittenza".
- "Qualcuno se ne occupi cazzo!!!".  
Ma nonostante le continue rimostranze da parte dei deputati,
e i solerti interventi da parte della compagnia telefonica,
nulla da fare.
Un deputato pidiellino esclama:
"Intercettateci pure, ma almeno fateci parla'...".



Pdl: Cosentino e Laboccetta, un consiglio di guerra...finito male




Qualche birbatello del Pdl ha ripreso due eminenti figure del Pdl campano impegnate in conversazioni sui sofà del Transatlantico:
Cosentino e Laboccetta.
Poi improvvisamente qualcosa accade...
Un 'blitzkrieg' a tutti gli effetti...
speciali



mercoledì 20 giugno 2012

Camera dei Deputati: Adinolfi si cala le brache davanti a Fini...




(Il copiaincolla di oggi: lancio dell'agenzia di stampa  Adn Kronos)

PD: ADINOLFI PERDE I PANTALONI IN TRANSATLANTICO DAVANTI A FINI =
      'MI SI E' ROTTA LA CINTA, PRESIDENTE CAMERA MI HA CONSIGLIATO
BRETELLE'
      Roma, 20 giu. (Adnkronos) - Transatlantico, poco prima delle 15.
C'e' il question time e arrivano i ministri.
Arriva anche il
presidente della Camera, Gianfranco Fini. Sta per infilare la porta
dell'aula. Vicino a Fini ci sono Rosy Bindi, Renzo Lusetti e c'e'
anche Mario Adinolfi.
      Il neodeputato del Pd avvicina il presidente per un saluto ma,
al momento della stretta di mano, perde i pantoloni. Attimi di
imbarazzo. Adinolfi fulmineo, si tira su al volo i pantaloni.
Fini
prima stupito, poi sdrammatizza con una battuta. E la Bindi con fare
sornione, da una pacca sulla spalla al neoparlamentare.
      Racconta Adinolfi: "E' stato un attimo, mi se' rotta la cinta
e... mi sono caduti i pantoloni. Fini mi ha consigliato di usare le
bretelle".
      (Mon/Ct/Adnkronos)
20-GIU-12 15:45
NNNN

Camera dei Deputati: le Cicaline hanno un'amica star: Annarella!




Facciano attenzione gli onorevoli deputati.
Annarella ha cambiato postazione d'assalto.
Non sta più a Piazza Montecitorio, ma a Piazza del Parlamento.
"C'è ombra - dice- co' 'sto caldo nun se po' sta più de là".
Ogni giorno, dalle 9,45 e rigorosamente fino alle 12, si mette seduta sulle scalinate del bel Palazzo disegnato dall'architetto Vasile e...fa la punta a tutte le autorità che entrano.
Oggi ha preso di mira la Mussolini: "Aho ma che te pensi che ritorna tu' nonno", le ha gridato.
Poi, arriva Casini. Lei c'informa, facendo il resoconto, in forma dialettale, del franco confronto...:
"Oh!!! stava tutto allegro".
In effetti anche le Cicaline avevano notato la sua allegria alla buvette.
"Lo sai che m'ha detto..."
No dicci Annare'...
'M'ha detto aho mo' te la fai pure col presidente'.
E io: quello me sta simpatico. Mica come voi democristiani che c'avete 3 o 4 famiglie".
Ma gli hai detto proprio così, Annare'?
"Embè, e che te credi che je lo manno a di'? E sapessi come ridevano le guardie che ce stavano vicino...
se so' pisciati sotto dalle risate"
Domani torna.
 Dice che ha un appuntamento con un onorevole.
Annarella, castigatrice anticasta, ha conquistato pure la casta...

Buvette: I casini di Casini...esodante di risate...


Nomen omen:
il presidente Casini, bellissimo come al solito, neppure troppo abbronzato,  entra in buvette.  
'Scravattato', la camicia appena slacciata e collo virilmente visibile, appare di ottimo umore.
Forse un po' su di giri.
Vogliono tutti e a tutti costi offrirgli il caffè.
E lui accetta subito: "Sì, grazie,  
un caffè corretto con Whisky" dice,  esclamando senza neanche fare le solite  ammuine 'paghi tu?io, no pago io' ...
Poi rendendosi conto...rettifica...
"No scherzo...dovessero pensare male".
Accanto a lui, il suo storico portavoce, l'on.  Rao che, quasi per bilanciare l'euforia, rifiuta serio qualsiasi profferta: "No, no non prendo niente".
Casini si avvicina al bancone per ordinare il caffè.
Attorniato dai suoi deputati comincia a ridere.
Fa battute,
la voce si fa sempre più stentorea...
Urla smodatamente con esclamazioni incomprensibili...
Sembra ululare...
accompagnando l'onomatopeia con grasse risate.
Ha sembre avuto un buon carattere, Pierferdinando...
Dicono che spesso in buvette faccia anche di peggio.
Un casinista vero.
Del resto, in aula l'atmosfera non era delle più allegre:
si parlava di esodati...
E lui, Casini, solidale con i 'disgraziati' del purgatorio lavorativo, ha esodato con loro.
Di allegria...



Pdl: l'eleganza è un lusso firmato Hermes e Chanel...




Una splendida Melania Rizzoli, di nero vestita, abbronzata, 
si gustava in tutta tranquillità un caffé alla buvette gremita di onorevoli in rumorosa ricreazione.
Appoggiata sul banco, un borsa nera di Hermes:
un sfizio da 5000 euro.

Dal taschino esterno, altri 1000 euro: un iphone di ultimo tipo.
Subito dopo, la Rizzoli si ferma a chiacchierare in Transatlantico con le colleghe Pelino, elegantissima anche lei,
e Stefania Prestigiacomo che sfoggiava una Chanel verde trapuntata:
altri 3000 'euri'...
Insomma, 2 tra le donne del Pdl, in una fase in cui il Paese si dimena con la crisi economica, portavano addosso solo di borse e tecnologia 5  stipendi di operaio.
A meno che non fossero borse contraffatte.Quasi quasi sarebbe meglio.
Molto meglio. Potrebbero almeno andarne fiere...


lunedì 18 giugno 2012

Camera dei Deputati: Fini lancia il merito con una regia tutta al femminile...




Giornata di 'scossa' quella di domani per il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Se per il Berlusconi dei tempi 'd'oro, la cura dell'Italia era all'insegna delle tre I (Inglese, Impresa, Informatica) per Fini la cura è all'insegna delle tre 'E':
efficienza, equità, emergenza.
Se ne parlerà domani, nella 'Giornata della Meritocrazia', fortemente voluta da Fini e organizzata in collaborazione con il Forum della Meritocrazia e l'associazione 'La Scossa'. Il panel politico-culturale è di tutto rispetto:
Ci sarà Arturo Artom, profeta del merito e detrattore delle sue incognite italiane, che introdurrà i lavori ai quale parteciperanno anche esponenti di tutti i gruppi politici.
Ci saranno Maurizio Lupi del Pdl, Enrico Letta del Pd e animatore di 'Vedrò'(il think net formato da oltre 1500 imprenditori, politici e manager), Santo Versace dell'Api,
Luigi Angeletti, segretario generale della Uil,
il rettore Unical, Università della Calabria,  Giovanni Latorre,
il 'cervello in fuga', l'astrofisica Sandra Savaglio, il prorettore della Bocconi, Giovanni Valotti,autore del saggio 'Fannulloni si diventa',
Ivanohe Lo Bello, già presidente di Confindustria Sicilia, 
l'astronauta Paolo Nespoli.
Modera Francesco Delzio, autore di libri cult per la generazione dei quarantenni manager e, non a caso,  presidente dell'associazione 'La Scossa', un think tank di manager, docenti universitari, imprenditori, professionisti del settore pubblico e privato, tra i 35 e i 45 anni.
Insomma, tra astronauti e 'stelle nascenti' del firmamento politico-associativo italiano,
Fini 'vola' parlando di meritocrazia e per la terza volta con 
'La Scossa'.
Una regia- pare-  tutta al femminile e affidata  alla cura minuziosa di una sua brillante collaboratrice, molto inserita nelle realtà che contano.
Si dice, e i nomi lo dimostrano, che sia  vera e propria potenza capace di far avvicinare  il Presidente Fini alle avanguardie politico-culturali di settori aziendali più avanzati.
Ed è per questo che il convegno sulla meritocrazia si tiene
alla Camera dei Deputati, luogo simbolo della 'immeritocrazia'.



Camera dei Deputati: tanti pedofili in Italia...poche le leggi...




Sì, certo, ci sono tante emergenze in Italia.
Certo, c'è l'emergenza lavoro sul quale si stanno scannando i partiti e il Governo;
c'è il problema delle tasse, questione sulla quale si scontrano i presunti risolutori senza trovare soluzione.
C'è la questione 'spending review' a causa della ogni giorno ha la sua croce con un taglio in più alla spesa pubblica.
Potremmo elencarne almeno altre 10.
Ma ce n'è una, in particolare, di cui pochi si occupano, ma molti la praticano: la pedofila.
Se ne occupò il Governo Berlusconi che nel febbraio 2009 deliberò in Consiglio dei Ministri il trattato della Convenzione di Lanzarote, per poi presentarlo in sede parlamentare nel marzo dello stesso anno.
Da allora ci sono state ben 4 spole tra Camera e Senato.
Oggi all'ordine del giorno  Camera dei Deputati, era stata calendarizzata la sua approvazione finale anche alla luce dello sdegno e dell'impegno espressi dal Capo dello Stato e dai presidenti delle Camere, Schifani e Fini nella giornata contro gli abusi sui bambini.
Gira voce che il provvedimento tornerà in commssione per l'ennesimo rinvio.
Pare che problemi legati alla competenza territoriale dei Tribunali imponga un'ulteriore pausa di riflessione.
Intanto l'Italia continua a fare figure di merda nei consessi europei perché è priva di quello strumento legislativo che le consenta di essere operativa. E prendiamo allora questa nuova pausa di riflessione.
Ma almeno fatela finita con la smielata idea dell'Italia amante dei bambini...
Piuttosto, amante di bambini...

venerdì 15 giugno 2012

Giorgia Meloni: piccole donne crescono (e si dimettono...)





La lettera con cui Giorgia Meloni annuncia le sue dimissioni dalla Giovane Italia inviata qualche giorno fa.
E mai trapelata.
Diceva il Gladiatore: "Siamo vicini! Testuggine, Testuggine. Colonna unita"...

(imparate, gente, imparate!)

"Ai ragazzi e alle ragazze della Giovane Italia

Carissimi,

molte volte ho già preso questa decisione e altrettante sono tornata
indietro. Non stavolta. Dalla nascita della Giovane Italia in poi mi
sono spesa per individuare tempi e modalità perché si potesse
celebrare un congresso, che mi consentisse di passare a un’altra
generazione il testimone della guida del movimento giovanile.

Finora è stato impossibile celebrare questo benedetto congresso della
Giovane Italia, e per quanto sia per me doloroso scrivere questa
lettera, ritengo che non sia più procrastinabile il mio addio al
movimento giovanile ufficiale del Pdl. Per due motivi fondamentali.

In primo luogo, perché quando si sostiene una battaglia per il
rinnovamento generazionale in Italia, e si è a capo di
un’organizzazione da troppi anni, si finisce per non essere in regola
con la propria coscienza. Ed è una cosa che non sopporto, perché
ritengo che la coerenza debba essere la prima virtù di chiunque
pratichi l’impegno civile.

La seconda ragione delle mie dimissioni sta nell’estremo sollecito ai
vertici del partito, e a tutti i massimi dirigenti della Giovane
Italia, affinché si prodighino per consentire lo svolgimento di
un’assemblea congressuale della Giovane Italia, nella quale poter
eleggere i propri rappresentanti secondo i principi di merito e
democrazia.

Fino a quel momento da tanti atteso, al mio posto ci sarà Marco
Perissa. Voi lo conoscete bene, perché in questi anni è stato un punto
di riferimento per tutti, e non a caso è stato il nome più condiviso
sul quale puntare per questa fase. Sono certa che saprà guidare il
movimento con intelligenza e coraggio nei mesi che lo separano da una
grande assise che possa legittimare pienamente una nuova grande storia
di protagonismo generazionale.

La decisione sarà formalizzata oggi in una apposita conferenza stampa
alla quale parteciperà anche Angelino Alfano.

Io, la mia storia, l’ho fatta. Ed è stata incredibile. L’esperienza
nel movimento giovanile mi ha formato come donna e come italiana,
prima di qualunque altra cosa io possa esser diventata in questi anni.
Sono passati vent’anni da quando varcai la soglia di una sezione del
Fronte della Gioventù alla Garbatella, sull’onda lunga delle emozioni
scatenate dal brutale assassinio di Paolo Borsellino. Da quel giorno,
molte cose sono accadute intorno a me e dentro di me.

Battaglie, gioie, sconfitte, riscatti, amicizie, amori, lutti,
rinascite. Non cercavo altro che dare un senso alla mia indignazione,
e ho trovato molto di più: una comunità. Ragazzi e ragazze, di ieri e
di oggi, alcuni ancora giovani, altri diventati uomini e donne, che
hanno dedicato tanto, poco o tutto, alla propria passione politica.
Senza chiedere in cambio poltrone, stipendi o privilegi. Li ringrazio
tutti, uno per uno, perché sono stati la mia forza e il mio
entusiasmo.

Ringrazio quelli che mi hanno sostenuto quando sono stata eletta a
Viterbo e quelli che non lo hanno fatto, ma dal giorno dopo hanno
capito che saremmo stati forti solamente se fossimo rimasti uniti.
Su
tutti, un grazie lo meritano Giovanni e Carlo, che in questi anni
hanno condiviso ogni mia scelta da Presidente nazionale e che come me
da tempo sperano di poter passare il testimone.

E poi Paolo, che da qualche anno non è più dirigente del movimento ma
continua a occuparsi di giovani da un’altra angolazione, e Michele,
che non si è risparmiato mai in questi anni e penso che non lo farà
neanche adesso.

A queste migliaia di persone, conosciute in ogni angolo di questa
stupenda nazione, ho pensato molto durante i miei tre anni da Ministro
della Gioventù. Ho provato con ogni mia forza a non deluderle. E se
non mi sono lasciata abbattere dagli scarsi mezzi a disposizione è
stato proprio perché sapevo di poter cercare nel bagaglio della mia
formazione giovanile gli strumenti utili per superare gli ostacoli.

Conclusasi questa esperienza di governo, purtroppo prematuramente, ed
essendo ormai giunta a 35 anni, davvero mi sentirei a disagio a
proseguire oltre nella guida della Giovane Italia. Continuerò, per
storia e per formazione, a lavorare in ogni sede perché la Giovane
Italiaabbia il battesimo e gli strumenti che merita. E sarò sempre a
disposizione di chiunque abbia bisogno del mio aiuto.

Ma lascio il testimone. E so che verrà raccolto prontamente, non da
uno, ma da una moltitudine. Gente che si batte, senza paura, come quei
mille ribelli che al seguito di un vecchio generale inviso ai
politicanti dell’epoca innalzarono una nazione dove prima non c’era.
Oggi come allora, il nostro popolo ha bisogno di una generazione a cui
affidare le proprie speranze. E io so che quella generazione esiste, e
può tantissimo se saprà credere in se stessa, e se sapremo crederci
anche noi.

È ancora il tempo della Giovane Italia.

Grazie di tutto, ragazzi".

Scena Gladiatore battaglia al Colosseo

I tweet del giorno...




Oggi twitter ci regala perle di ironia, perfidia e divertimento: ne proponiamo alcune...


Nativi digitali: Brunetta con l'iPad.
Sarcastico (il migliore...)
 
c'è un nuovo morbo che si sta diffondendo tra i politici...l'uso del congiuntivo quando non serve...
Ironica


Riccardo Luna@riccardowired
Petrini: Viviamo in una società dove si spende più per dimagrire che per mangiare /
Filosofico



 Andrea Di Sorte@andreadisorte
Sto scrivendo un post sull'inutilità dei congressi nel Pdl.
 scrivendo un post sull'inutilità dei congressi nel Pdl.
Dell'Essere o del non essere


 Il Foglio@ilfoglio_it
Auguri Lolita, speriamo che e non chiedano a Boccassini di arrestarti in quanto troia
Classico nostalgico

@Pautasio
 Luca Pautasso
Tra i candidati alle primarie del manca solo Tafazzi. Il quale tra l'altro sarebbe il miglior interprete dello spirito del momento.
Autolesionistico...

Pier Luigi Bersani@pbersani 
la finanza non solo osserva la realtà, ma la crea. Abbiamo bisogno di una politica che sappia creare la realtà (lo staff)
D'Annunziano...
Selvaggia Lucarelli@stanzaselvaggia
Gentili Dipollina e Repubblica a citare l'hashtag fingendo che sia stato autogenerato e che io non c'entri...
Vendicativa


BellezzaRara@valesarastella
Io credo che dovremmo solo avere il coraggio di dare coraggio ai nostri figli, e non rubare loro la speranza ascoltando le nostre paure.
Saggia