mercoledì 29 febbraio 2012

Camera dei deputati: Lupi presidente non è comprensivo...ma comprensionale


 
Giornata no per il giocondo ma terrible gaffeur Maurizo Lupi. Oggi, mentre presiedeva l'aula, gli si avvicina il deputato Compagnon dell'Udc con un pizzino. Era il saluto rituale a una scolaresca che assisteva ai lavori d'aula. Il presidente legge il pizzino e dice: "Il nostro Compagnon mi sta suggerendo di salutare due classi di terza media dell’istituto comprensionale...". Urla e strepiti scanda...lizzati dalla balconata: "Comprensivo, non comprensionale...comprensivo" si sgolano gli studenti.
Lupi in evidente imbarazzo si scusa: "Leggo esattamente quello che ha scritto l'on. Compagnon, che io credo sia assolutamente sbagliato. Si può sbagliare, onorevole Compagnon la perdoniamo".
Poi un avviso ai ragazzi: "Non prendete esempio da noi nello studio della lingua italiana". Non sarà un purista della lingua, Lupi, ma sicuramente ha il dono dell'autoironia...

Rutelli: Il ritorno der Piacione che ha ispirato Monti...


Francesco Rutelli, leader per 1/3 del Terzo Polo,  posta sulla bacheca Facebook un suo editoriale pubblicato l'11 novembre del 2006 sul Corriere della Sera in tema di liberalizzazioni,  ospitato a pag.9. Un'articolessa di 8000 battute.
Non soddisfatto, 'carica' anche l'editoriale di Mario Monti, uscito il giorno dopo sempre sul Corriere, ma sulla prima,  in  replica alle proposte dell'ex leader della Margherita.
Le autocitazioni sono sempre fastidiose. Se un politico le fa evidentemente c'è una ragione superiore. E qual è? Vuole far intendere che sia stato lui a ispirare Monti? Difficile...Oppure, vuole mostrare le sue credenziali per tentare la scalata alla leadership del Terzo Polo? Possible.
Oppure, vuole soddisfare il suo eterno narcisismo? Sicuro.
Perché Rutelli,  nonostante la canizia lo faccia apparire più saggio e riservato, piacione era.
Piacione resta. 

Parlamento: le eleganze bipartisan di Boccia (Pd) e Garavaglia (Ln)


E' proprio vero: chi va con lo zoppo impara a zoppicare...Ne sa qualcosa il distinto e pacato, almeno in aula, Francesco Boccia deputato dei Democratici. Lui, così riservato e trasversale,  tanto da aver impalmato la berlusconiana Nunzia De Girolamo, oggi ha dato in escandescenza. A fargli perdere il lume della ragione, il senatore Massimo Garavaglia della Lega Nord. Entrambi erano ospiti a Omnibus.
Motivo della lite, l'Imu e fondo dei Comuni.
Gli alterchi piuttosto accesi durante la trasmissione  hanno improvvisamente virato in improperi e contumelie durante la pausa. Mentre in onda passavano gli spot di merendine e pannolini, i due se le sono cantate di santa ragione tra un"Ma vaffanc..." e un "ma non capisci un caz...".
Affettuosità tra deputati e senatori.

Anche nello stile, il nostro è un bicameralismo perfetto.

Camera dei Deputati: le deputate del Pdl masticano amaro, masticano chewingum...


Qualcuno avvisi le belle deputate del Pdl che masticare il chewingum, anzi 'ciancicare' la gomma americana, alla Camera dei Deputati non è atteggiamento propriamente istituzionale. Il vizio 'mandibolare' coglie con particolare frequenza la pur graziosissima Gabriella Giammanco. Sempre impeccabile nell'eleganza, la si coglie spesso in atteggiamenti ruminanti. Un'altra è la deputata Laura Ravetto,che mastica la gomma con virulente apertura orale mettendo in mostra una dentatura poderosa e perfetta. Infine, la bionda Giuseppina Castiello. L'ultima volta avvistata in flagranza di 'reato', era seduta accanto a quel maestro di stile che è il deputato napoletano, Amedeo Laboccetta.
Vestita di nero, spacco vertiginoso che metteva in mostra una gamba (sinistra) ben tornita, occhiali neri da vista con montatura pesante, Castiello si guardava attorno nervosamente. Masticando sempre.
Evidentemente, con la fine dell'era Berlusconi e del glamour governativo, tutte masticano amaro...

Camera dei Deputati: Question Time, Di Pietro parla a Passera e vede il Cav.

 Dopo mesi di aplomb tecnico, Di Pietro ha recuperato il spirito guerriero, riesumando l' incipit prediletto che rivolgeva contro Berlusconi: "Signor Presidente del Consiglio che non c'è".
Erano mesi che non usava più questa espressione e non solo perché il presidente del Consiglio non è più Berlusconi, ma anche perché l'ex magistrato in questo periodo aveva perso la vis polemica.
Oggi, invece, durante il question time sulla crisi occupazione dell'Alcoa, il leader dell'Italia dei Valori, si è rivolto allo stesso modo a Passera onorandolo della stessa fatidica locuzione: "Signor ministro che non c'è...".
Nostalgia del Nemico o Passera designato in pectore futuro premier?

Italia Oggi: Palazzo Chigi ribattezza anche Schifani


Italia oggi, con un pezzo di Franco Adriano, cita 'Il Cicalino' sull'errore dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi e di molte agenzie di stampa (ma non tutte...)

martedì 28 febbraio 2012

Camera dei Deputati: anche i democrat sbagliano i verbi...(e questa è una notizia...)


No! Come un qualsiasi deputato pidiellino anche il democrat sbaglia. Il deputato Ivano Strizzolo durante un accesissimo intervento in aula sulla mozione sugli studi di settore, si lascia andare: "Anche se il sistema 'soddisfava'...". Del resto, con quel nome lì una strizzatina ai verbi è fisiologica!

Governo-nomine: Passera a 'pesca' di ultramanager


Giri di valzer. Anche l'ultra-management italiano ama danzare al ritmo di Strauss. Gira voce di un prossimo passaggio di Riccardo Monti della Value Partners all'Agenzia per la promozione all'estero e internazionalizzazione delle Imprese (ex Ice), su nomina del ministero dello Sviluppo Economico, Passera.
Le cui nomine non finiscono qui. Il bel Corrado, tanto fascinoso quanto noioso quando interv
iene nelle aule parlamentari, starebbe per designare Alessandro Fusacchia capo della segreteria tecnica del suo ministero. Il giovanissimo reatino, (1978) vanta un'esperienza professionale di tutto rispetto. E' dirigente presso il Segretariato del Consiglio dell’Unione europea, insegna presso l’Istituto di studi politici di Parigi, ha lavorato a Roma nell’Ufficio Sherpa G8 della Presidenza del Consiglio dei Ministri e a Ginevra presso il segretariato dell’Organizzazione mondiale del commercio. Ha lavorato anche come ghost-writer per il Ministro del Commercio internazionale e per le Politiche europee Emma Bonino e per il Presidente della Commissione europea Romano Prodi.
E' anche romanziere: ha scritto due libri, 'Niente di personale' e 'Ho avvistato i pesci rossi in Danimarca'.
Fino a qualche settimana fa era presidente di Rena (Rete per l'Eccellenza Nazionale) carica dalla quale si è dimesso il 22 gennaio perché- tra le altre ragioni- voleva tornare a studiare: "Ho avvertito - ha scritto nella lettera visibile on line- anche il bisogno di tornare a pensare. Di tornare a leggere, tenermi aggiornato, prepararmi, studiare".
Viste le frequentazioni governative, vorrà scrivere un romanzo sui pescecani...?
lettera di dimissioni Alessandro  Fusacchia

Monti incontra Alemanno, suo 'malgrado'...


Urge volume di grammatica italiana per i giornalisti di Palazzo Chigi. In uno degli ultimi comunicati stampa, nel quale si illustrano i contenuti dell'incontro tra il Tecnopremier Monti e il Tecnocasinista Alemanno, per hobby sindaco di Roma, i nostri web journalist sbagliano uso della concessiva: "Malgrado lo sforzo dell’amministrazione capitolina di razionalizzazione e riduzione della spesa in questi ultimi anni il debito accumulatosi nel passato continua a pesare sugli equilibri del bilancio di Roma Capitale e dello Stato".
Ahiaiai...Lo sanno anche i bambini della V elementare che 'malgrado' si usa solo con le persone. Molto più corretto sarebbe stato "nonostante lo sforzo dell'amministrazione capitolina".
A meno che... non s'intendesse 'malgrado Alemanno'...

Giornalisti: Chiaberge se ne va. Al Fatto tendenza Goebbels...

Il Fatto: tendenza Goebbels...
Chiaberge se ne va dalla direzione di Saturno, il supplemento culturale del Fatto. E questo lo sapevamo.
Lui, che ha comunicato le dimissioni via twitter, non ha precisato i motivi dell'abbandono. 
Ci pensa Giorgio Poidomani, l'amministratore delegato della società editoriale del Fatto, a spiegarle in un'intervista su Italia Oggi: "In estrema sintesi- afferma-  la stragrande maggioranza dei nostri lettori,  ci ha detto che di Saturno non gliene fregava nulla, che non lo apprezzavano".
E alla cultura? Chi ci pensa?
Ci pensano loro, quelli del Fatto...Poidomani... 

Monti:"Basta lobbies in Parlamento". Già c'è la grande stampa...

 
Basta lobbies in Parlamento. E' un avvertimento, quello del Tecnopremier, lanciato in questi ultimi giorni contro i gruppi di pressione che, mai come in questo periodo, scorrazzano liberamente davanti alle commissioni parlamentari. Il monito del prof. è accolto con il massimo gradimento dai maggiori giornali italiani. In effetti, bastano loro...

lunedì 27 febbraio 2012

Monti si confonde e ribattezza 'Mario Schifani'

 
Una svista per lo staff di SuperMario: il presidente del Senato, Schifani, nel comunicato di Palazzo Chigi, viene chiamato Mario...
Una nota che vale come il Gronchi rosa dei filatelici, 'Mario' Gronchi, ovviamente...

venerdì 24 febbraio 2012

Monti: proprio come un governo politico qualsiasi fa il bilancio dei cento giorni.

Niente niente ci avesse preso gusto?
La domanda, come direbbe Lubrano, sorge spontanea.
Il tecnopremier approfitta, opportunamente, della vetrina istituzionale del sito di governo per illustrare all'universo mondo terracqueo i primi 100 giorni del suo Governo.
Caspiterina!
Altro che governo tecnico: il prof.  ha imparato subito la lezioncina politica.
L'enfasi con la quale viene pubblicato il dossier fa quasi 'sospettare' che il prof. si senta davvero l'Unto dal Signore... del Quirinale.
Il dossier - tuttavia - presenta alcune gravi lacune formali e sostanziali.
Nonostante Monti governi senza un mandato elettorale in virtù di una 'special mission' affidata direttamente dal Quirinale, alla quale ob torto collo il Pdl si è adeguato, il prof. non ha espresso alcun cenno di ringraziamento e di gratitudine nei confronti di chi ha prodotto questo miracolo.
 Nelle 35 pagine, nelle oltre 76mila battue,neppure una schifosissima e noiosissima premessa istituzionale di 5 righe, obbligatoria vista la straordinarietà dell'Esecutivo.  

Ancora più grave è la totale assenza di riconoscenza al Parlamento
e alla larghissima maggioranza che, prodigio, lo sostiene.

Non si tratta di ipocrisie stilistiche, cari 'cicalini'.
Un Governo non cade dal Cielo: o è espressione del corpo elettorale- e quindi politico- o è espressione di una éntante cordiale e-direi- 'institutionnelle'.

Tertium non datur.
E visto che quello che ci 'ritroviamo' non è caduto né dal cielo né è arrivato dalle elezioni, allora è istituzionale.
E in quanto tale un 'grazie'al Capo dello Stato e a un 'bravi' ai quei farlocchi di parlamentari italiani erano paroline d'obbligo.

Infine: va bene la conta dei decreti legge deliberati, 8 in appena due mesi effettivi di attività governativa 5 definitivamente convertiti dalle Camere.
Ma chissà perché il dossier omette di dire quante fiducie sono state messe sui dl approvati. 
Passaggio 'obbligatorio'  anche questo.
Il Governo Berlusconi, in virtù di quel 'parlamentarista' puro che era (ed è) Vito, allora responsabile dei Rapporti con il Parlemento, lo sottolineava sempre.
Senza alcuna vergogna
Senza alcun timore. In questo bilancio dei 100 giorni, niente.
Berlusconi era stato messo in croce per l''abuso' di una pratica che, a detta di fini costituzionalisti, strozzava il dibattito e umiliava il Parlamento.
Tecnicismi si dirà.
No. Non sono tecnicismi.
E' politica, è rispetto dello Istituzioni, è - direbbero i post-marxisti e i post-democristiani- rispetto della Centralità del Parlamento. 
Ma ora c'è il governo degli ottimati, dei professori e dei salvatori della Patria.
Gli obblighi istituzionali, i ritualismi di Palazzo, le fiducie?
Ma che so'?
Non ne parliamo neppure.
Lo spread ci ascolta...

Il Loden di Buttiglione mette alla prova il bipolarismo...


Metti un dibattito su ‘Cattolici e bipolarismo’ alla Pontificia università gregoriana, inserisci almeno un paio di ex democristiani e un costituzionalista pd, agitare nemmeno tanto: ed ecco il patatrac. Allora, Rocco Bottiglione, presidente Udc, dal palco spiega ai bipolaristi perché è utile per loro e il Paese “saltare un turno” e dedicare l’anima a 5-6 anni di Grande coalizione. Terminato l’intervento, saluta tutti e imbocca la porta. Qualcuno nota che ha lasciato il loden sulla sedia. Il clima romano è migliorato, ma non è bello lasciare il Prof. alla mercè degli agenti atmosferici. Il Pd Stefano Ceccanti si ‘immola’, prende il cappotto, rincorre il collega (sono entrambi docenti prima che parlamentari) e glielo porge. In sala risuona tonitruante la protesta di Carlo Giovanardi (Pdl, ex Udc), seduto in prima fila: “Ma come? E’ contro il bipolarismo e gli portiamo pure il cappotto”?
Povero e nudo doveva andarsene il filosofo…

giovedì 23 febbraio 2012

Camera dei Deputati: Carlucci cerca caramelle ma trova Farina...


E' sempre presente. Ma sembrava mancasse da due anni. La bella deputata dell'Udc, Gabriella Carlucci, sorridente e in perfetta forma è entrata nell'elegante tabaccheria della
Camera dei Deputati chiedendo caramelle.
Ma nella nuova tabaccheria della Camera sono almeno due anni che non se ne vendono più: "Voglio le caramelle- cinguettava allegramente- ma dove sono finite. Non ci sono?".
Accanto,  il mite collega Renato Farina, intento ad acquistare sigari. Sigari da uomini duri: il Davidoff e Hoyo de Manterrey. I due compagni di partito non si sono neppure guardati.
Lei, delusa dalla mancanza del dolcetto post-prandiale,  ha girato i tacchi e senza neppure salutare ha ripiegato per la 'buvette'.
La tenera Gabriella non accetta più caramelle dagli ex conosciuti...

Camera dei Deputati: Achtung! Rispunta Cirino Pomicino in Transatlantico...



Achtung!
Quando in Transatlantico rispunta Cirino Pomicino si annunciano manovre in corso.
Dopo mesi di assenza, l'artefice dell'emorragia di parlamentari dal Pdl all'Udc che ha determinato la fine del Governo Berlusconi, è -come si dice a Roma- 'ricicciato' alla Camera.
Parlava fitto fitto con uno dei pochi politici autonomi dal Verbo Casini, Armando Dionisi, deputato romano ex Dc 'scuola Sbardella', personalità tanto riservata quanto acuta.
Dibattevano di deputati che vanno e che vengono definendo alcuni riformisti, altri riformatori.
Proprio loro che sono estremisti di centro...

De Girolamo-Boccia: i frutti della geopolitica...

 
I frutti della geopolitica...
La deputata pidiellina Nunzia De Girolamo legata al democrat Boccia, ha annunciato entusiasta in Transatlantico il nome della nascitura: si chiamerà Gea.
Appunto.

Fli-Udc: grandi manovre in corso o nuovi approdi?

Nuove trasmigrazioni in corso o grandi manovre? Che cosa ci facevano il deputato Antonio Buonfiglio (ex Fli) e l'europarlamentare Potito Salatto (Fli) nella sede dell'Udc?
Il duo è stato avvistato stamattina nell'ingresso di via due Macelli forse per organizzare la macchina elettorale per le prossime amministrive o forse per trovare nuovi approdi.
Storia burrascosa la loro: il tenebroso Antonio
ruppe con Alemanno, proprio a causa di Salatto, portato dal sindaco di Roma alle europee.
Poi entrambi si ritrovarono nel Fli, beccandosi però come due galli nello stesso 'pollaio'.
Buonfiglio, insofferente non si sa bene a che, neppure sei mesi fa è fuoriuscito dal Fli per approdare in area Polverini, anche lei afflitta dalla sindrome di onnipotenza che colpisce i Governatori del Lazio di area destra.
Non meno tortuosa la vicenda partitica di Salatto: 'epurato' dalle liste di An nel '94 per inopportunità politico-giudiziaria, è stato a bagno maria per un decennio. In quel periodo ripiegò sull'associazionismo imprenditoriale con l'Assoforum, per poi rispuntare alle ultime europee, appassionatamente sostenuto dal sindaco di Roma che si ripartiva (dis) equamente anche a sostegno dei candidati di Augello e di Rampelli. Oggi Salatto, ingordo di visibilità, aspira a fare il coordinatore regionale del Terzo Polo, ma si accontenterebbe anche di quello del Fli.
Dopo tutte le peripezie, la 'strana coppia' è di nuovo insieme. Convergenze parallele in via dei Macelli, cioè, in via dei due Macelli.

Il Governo Monti oscura il Governo Berlusconi.




Il Governo Monti oscura il Governo Berlusconi.
No, non si tratta di gradimento demoscopico. Ma si tratta di comunicazione on line.Sul portale di Palazzo Chigi, infatti, è sparito il sito dell'Esecutivo guidato dal Cav. L'archivio storico dei ministeri, una volta visibile attraverso il link dalla pagina di governo.it,  non c'è.
La pagina destinata a ospitare la comunicazione on line pregressa, 'siti archeologici', non rimanda ai siti dei ministeri: se vuoi fare una ricerca sulle  attività intraprese dalle amministrazioni ministeriali precedenti, sui provvedimenti adottati dagli ex ministri niente...
Ti devi accontentare di quello che stanno facendo oggi i tecnici alla guida dei ministeri. Pochi i siti dei ministeri soppressi: stravolto il sito del Gioventù,  che riporta al sito del ministro per la Coesione territoriale,  Andrea Riccardi. Idem per Pari Opportunità, ora in capo al ministro Fornero.
Una didascalia sulla prima avvisa: sito in aggiornamento. Aggiornamento di che?
Sono passati tre mesi e l'ufficio internet di Palazzo Chigi di che si sta occupando?
Di aggiornare il portale con le lettere elegiache a nonno Monti?
Se esiste un 'sito archeologico', basta fare la migrazione dei dati 'backuppati'. Consola, per modo di dire, il fatto che lo  stesso trattamento è stato riservato ai governi precedenti.
Anche quelli riportano  al tecnopremier. 
Sarà necessario sostituire il calendario gregoriano con uno nuovo:
quello montiano.
Ma non parlateci più di web transparecy, please!
http://www.sitiarcheologici.palazzochigi.it/www.governo.it/novembre%202011/www.governo.it/index-2.html
 
http://www.sitiarcheologici.palazzochigi.it/www.governo.it/novembre%202011/www.governo.it/index-2.htmlVisualizza altro

Il Tremonti deputato dimentica quel che fece il Tremonti ministro


 
Dice Tremonti: "Sul decreto milleproroghe il governo Monti ha messo tre fiducie. C'e' qualcosa di costituzionalmente strampalato".
Giusto. Ma forse, il deputato Tremonti ha dimenticato l'operato del ministro dell'Economia Tremonti che non ha mai mostrato particolare preoccupazione per le strampalate e ripetute fiducie poste sui suoi decreti legge. Con il passare del tempo, e già dal 2009, i risultati parlamentari dei suoi provvedimenti sottoposti a fiducia mostravano segni evidenti di insofferenza. Insofferenza ampiamente ricambiata: com'è noto, il Tremonti ministro aveva in particolare uggia la centralità dell'aula e finanche il confronto con i colleghi della sua maggioranza. La lingua più in uso era quella dei segni...

mercoledì 22 febbraio 2012

Il Copiaincolla di oggi: Senato, ex senatori a caccia di giornali. (Da portare a casa)

SENATO. QUEGLI EX SENATORI A CACCIA DI GIORNALI DA PORTARE A CASA
(DIRE) Roma, 22 feb. - A Palazzo Madama c'e' una pratica tanto
usuale quanto spiacevole. C'e' un gruppetto di ex senatori che
dedica la propria mattinata alla caccia dei quotidiani
incustoditi in sala stampa. Gli assistenti parlamentari e i
giornalisti ormai li conoscono e quando li vedono in azione
cercano di scoraggiarli lanciando loro qualche occhiataccia, come
deterrente, per difendere i giornali in consultazione. Nonostante
cio', pero', e' sempre piu' frequente trovare nelle mazzette
alcuni quotidiani di qualche giorno prima o non trovarli affatto.
   Evidentemente, gli ex senatori non sono toccati dalla
crescente e severa ondata anti-politica che porta, a volte anche
in modo eccessivo, a mettere sotto la lente di ingrandimento
qualunque azione dei politici italiani. Ebbene, anche questa
mattina nella sala stampa di Palazzo Madama si e' verificato uno
di questi episodi sgradevoli. Un ex senatore, infatti, proprio
sotto gli occhi di un giornalista che in quel momento era al
telefono, ha sostituito una copia del Corriere della sera di
oggi, appoggiato su una scrivania, con una di lunedi' che lo
stesso ex parlamentare aveva sottobraccio.
   Al cronista che gli faceva notare l'escamotage non proprio
edificante dal punto di vista del senso civico (la copia del
'Corriere' era del Senato e in consultazione per i giornalisti)
l'ex senatore ha replicato alzando la voce: "Non le permetto di
insinuare che io faccio il furbo, sono un senatore, stia attento
o la faccio sbattere fuori del Senato". Della serie 'non sa chi
sono io': episodio imbarazzante, ma che ha consentito di salvare
il quotidiano. Peccato pero' che dopo la pausa pranzo, senza che
fosse passata un'ora, quel 'Corriere' sia comunque sparito.
  (Lum/ Dire)
14:45 22-02-12
NNNN

Camera dei Deputati: Giachetti il Genio ruzzola sul 'qual è', ma per noi è un genio lo stesso...


Roberto Giachetti (Pd) ci piace. Lo abbiamo sempre detto e se non lo abbiamo detto, lo diciamo ora. E' un politico sopraffino, raro esperto di regolamenti parlamentari pari soltanto a Elio Vito, che non a caso è stato Ministro dei Rapporti al Parlamento. Ogni volta che interviene in aula per un richiamo al regolamento, il panico s'impossessa dei presidenti di turno, dei deputati e dei commessi: "Eccola lì...famo notte!".
A lui si devono alcuni escamotages ostruzionistici, o più elegantemente di filibustering, come quando bloccò l'aula inventandosi l'opposizione dei deputati di minoranza sulla rettifica ai testi del processo verbale, la cui lettura apre l'aula e dà il via ai lavori. Una prassi diventata in uso contro il Governo Berlusconi e utilizzata (pare per la prima volta) quando la Camera doveva approvare il processo breve. La sua intuizione fu 'tanata'dai media e in particolare da Tommaso Labate che sul Riformista attribuì al democrat l'appellativo di 'Genio'. Meritato.
Un genio però con qualche 'sregolatezza'...grammaticale...
Oggi il nostro Roberto Giachetti commette un errore sulla sua bacheca Facebook. Parlando di Fassina scrive sull'art.18: "(...) Fassina afferma che queste posizioni sono minoritarie nel Partito in quanto il partito avrebbe già deciso a maggioranza. Sarei curioso di sapere, tolto qualche forum più o meno partecipato, dove è che il partito ha preso decisioni formali su quetsi temi stabilendo una maggioranza ed una minoranza e soprattutto sarei curioso di andare davvero a vedere con grande coinvolgimento di iscritti, militanti ed elettori qual'è (SIC! ndr) il pensiero maggioritario nel PD. Ma temo che questa curiosità non sia maggioritaria nella maggioranza che guida il partito".
Il nostro purista del regolamento, cade su errore grammaticale davvero imbarazzante: del resto ultimamente ruzzola di continuo...La verità però è che Giachetti è e resta un radicale e non è e mai sarà un 'vero compagno'.
Loro non sbagliano mai!

Articolo di Tommaso Labate

http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/373682/

Senato: dalla casta ai paria...



Tagli alla casta? Al Senato sono già alla fase 'intoccabili', nel senso dei paria. La scritta è piena di maiuscole eppure vergata pietosamente a mano là dove un tempo una targa d'ottone non si negava nemmeno alla porta di una toilette. Poi dice che ambasciator non porta pena...

martedì 21 febbraio 2012

Udc: i 'casini' ce l'hanno nel simbolo...

Ma un partito che si chiama Unione di Centro e che ha per logo ufficiale una vela sullo sfondo, uno scudocrociato con la scritta libertas, con sovrastante CASINI scritto a caratteri cubitali che può fare? O essere crocifisso...o fare casini...Tertium non datur. E visto lo stato delle cose, la seconda...

Marcegaglia, ovvero la trave e la pagliuzza....


Marcegaglia: "Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro". Vero, giustissimo, quindi opportuno il licenziamento in tronco di questi lestofanti.
Bisognerebbe tuttavia consigliare al presidente uscente di Confindustria di evitare toni da guerra civile. Perché altrimenti ci sono domande speculari alle quali probabilmente più di qualcuno in Confidustria non potrebbe rispondere.
Ovvero: non si può fare la morale a un popolo di lavoratori quando ci sono aziende, iscritte a Confindustria, che per anni hanno pagato il pizzo alla mafia. Solo da qualche anno l'associazione datoriale ha preso dura posizione contro i collusi (che non sempre sono vittime della criminalità organizzata).
Si potrebbe anche ricordare alla Marcegaglia il peso dell'evasione ed elusione fiscale di molti grandi (e piccoli) imprenditori  che pesa sulle spalle della pubblica amministrazione e che grava sui colletti bianchi e su tutti gli italiani.  Molti di costoro hanno  dichiarazione dei redditi di gran lunga inferiore a tanti 'capitani coraggiosi' dell'intrapresa italiaca.
Si potrebbe ricordare alla presidente che ci sono non solo lavoratori ladri ma anche imprenditori altrettanto ladri e che per fare economia 'oliano' i meccanismi della burocrazia per prendere appalti ultramilionari della pubblica amministrazione. Appena, pochi giorni fa si è 'celebrato' il ventennale di Tangetopoli e di Mani Pulite, che scoppiò proprio per un imprenditore "mariuolo" che di nome faceva Mario Chiesa. Si potrebbe infine ricordare alla Marcegaglia che ci sono migliaia di imprese che costringono le donne a firmare la lettera di dimissioni in bianco in caso di gravidanza.
A tale proposito ci piacerebbe conoscere il perché (ma noi lo sappiamo...) la Confidustria ha boicottato la legge sulle quote di genere nelle società quotate in Borsa. Certo, l'incostituzionalità...certo...
Forse, anche in questo caso, vale la pena ricordare due detti evangelici: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" e "Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?" .
Cara Emma, non è cosa degna di Confindustria fare i giustizialisti a casa altrui e i garantisti a casa propria. Questo è tempo di equità.

Pdl: la Gardini in buvette della Camera, ma il gelo è quello di Bruxelles...


Camera fredda con gli europarlamentari in visita di cortesia.
La bella (e brava) eurodeputata del Pdl, Elisabetta Gardini, in fila alla cassa della buvette si è oltremodo intrattenuta con saluti e baci suscitando sbuffi d'insofferenza tra gli 'accodati' che, in (im)paziente attesa facevano il loro turno per pagare il caffè post-prandiale.
"Ma come sta?"-"La trovo bene"-"Da quanto tempo", chiacchi
ere da buvette appunto..., che - visti i tempi poco ciarlieri-  hanno destato l'irritazione dei presenti.

Al banco, l'europarlamentare, accompagnata da due collaboratori, si è intrattenuta con il deputato e collega di partito, Paniz, per la verità poco dialogico con la bellezza muliebre che, come tutte le donne parlamentari appena vedono un collega parlamentare (di sesso maschile, ça va sans dire) sfogano le loro fruste analisi politologiche: "Ho visto Giancarlo- riferiva l'ex portavoce di Forza Italia- ma che vuoi che ti dica. Sta in difficoltà. E' così lontano. Anche per questo abbiamo perso lì".
A chi si riferisse, non è dato sapere. Né Paniz, che avrà subito colto subito, sembrava particolarmente interessato.
Certo, con il gelo che la Gardini deve sopportare a Bruxelles, l'aria tiepida della Camera le sarà sembrata un'atmosfera calda da Carnevale brasiliano.
Almeno qui i commessi salutano...

Governo: Ministro Severino, quel curriculum così privato sul sito pubblico...

 
Curriculum privato per Guardasigilli pubblico?
Uno va sul sito di un ministero della Repubblica italiana, diciamo la Giustizia, e si imbatte nell'inquilino numero uno, diciamo il Guardasigilli. Si chiama Paola Severino e questo quasi tutti lo sanno.
Ma se qualcuno volesse approfondire la sua biografia deve bussare all'università Luiss. Già, perché in via Arenula non c'è nessuno in grado di caricare il suo curriculum e quindi si rimanda a un link di un'università prestigiosissima, seppur privata.
Suggerimento tecnico: do you know copy and paste?

Stipendi on line: Rizzo dice e non dice. Quel che non dice, lo diciamo noi...



Sergio Rizzo sulla sua meritoria denuncia sugli stipendi dei  manager delle aziende controllate dallo Stato ne cita molti: Moretti alle Fs con 890mila euro all’anno, Vincenzo Fortunato (nomen omen) capo di gabinetto del ministro dell’Economia, con 788mila euro 

all’anno, Mario Canzio, ragioniere generale dello Stato con 516mila euro all’anno, Paolo Garimberti, presidente della Rai, 448 mila euro all’anno. Una piccola omissione: pur citando i segretari generali del Senato e della Camera, Serafin e Zampetti, non dice esplicitamente quanto guadagno: “Intascano- dice- più del doppio del capo dell’amministrazione del parlamento britannico. Che guadagna 235 mila euro: meno di uno stenografo del Senato”.
 Sì ma quanto? Ci si arriva lo stesso, parlando del doppio. Ma la cifra non la scrive. La scriviamo noi: intascano 493mila euro all’anno. Tanti, sì, ma sono lordi, e sono giustificati dall’altissimo ruolo istituzionale che  ricoprono. Un unico neo: perché questi emolumenti, meritatissimi e sudatissimi, non sono pubblicati né chiaramente né ‘oscuramente’ sul sito delle rispettive amministrazioni di appartenenza?
La risposta la sappiamo: questi altissimi civil servant sono molto sobri e riservati. Da contratto.

Articolo Sergio Rizzo:

Governo: stipendi on line, la fiera dell'umiltà...


 
 
Stipendi on line del Governo. Lui si chiama Polillo, attualmente fa il sottosegretario tecnico di un governo di tecnici. Ogg Polillo si permette di fare questa uscita di spirito con la giornalista Monica Guerzoni del Corsera: "Ho pubblicato anche l'iscrizione al circolo reale Tevere Remo. Non vorrei essere da meno del premer inglese Cameron che ha reso nota una donazione dal suo personal trainer"....
Caspita: Polillo come Cameron...La modestia è il suo forte. Forse qualcuno dovrebbe rammentare che lui non è Cameron e soprattutto che in Gran Bretagna nessuna legge obbliga il primo ministro e i componenti del Governo alla pubblicazione dei redditi on line.
Lo fanno spontaneamente.
In Italia di spontaneo c'è solo l'arroganza dei tecnici la cui supponenza oggi, con il Mandrillo-Polillo, ha surclassato quella dei politici.
Che almeno hanno una dote ce l'hanno: puoi sempre scegliere di non votarli. Quelli, gli 'ottimati' sobri, ricchi e pudichi, invece te li sei ritrovati in dote quirinalizia.

lunedì 20 febbraio 2012

Camera dei Deputati: riforma autodichia, eppur si muove


Autodichia: scrive il deputato Pino Pisicchio in una lettera al Corriere della Sera (p.27): "Accade (...) che l'Autodichia oggi venga usata male. (...) Allora cerchiamo di agire con onesta intellettuale e nel pacchetto delle riforme necessarie, da condividere bipartisan, mettiamoci pure l'autodichia parlamentare, devolvendo a un organo terzo, come la Corte Costituzionale le competenze che agli artt. 65, 66 e 68 riservano alle Camere. La politica, dunque, torni a fare la politica e non assomigli più alla chiusa corporazione chiamata a giudicare 'in causa propria'".

Un ottimo Pisicchio oggi affronta sul quotidiano di via Solferino un tema solo in apparenza squisitamente politico-costituzionale. Gli articoli citati si riferiscono infatti alle norme costituzionali che sanciscono l'autonomia delle Camere sulla ineleggibilità, incompatibilità dei senatori e dei deputati (65), sull'esclusiva giudicabilità parlamentare dei titoli di ammissione (66), sulla libertà di espressione del parlamentare nell'esercizio del suo mandato e sulla necessità delle autorizzazioni delle Camere per il via libera alle perquisizioni, arresto, intercettazioni, ecc.ecc.
Ma c'è un altro aspetto che attiene all'autodichia declinata in termini amministrativi e contabili delle Camere. Una evoluzione degenerativa dell'autodichia politica e non sancita dalla Costituzione: quella che rende al di sopra di ogni controllo della Corte dei Conti le spese effettuate dal Quirinale, dalla Corte Costituzionale, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati.
Allora, aggiungiamo alle eccellenti osservazioni di Pisicchio, (la necessità di trovare un riforma bipartisan sulle attinenze parlamentari dell'autodichia), la ricerca di una riforma tripartisan sulle competenze economico-amministrative dell'autodichia che rende le quattro istituzioni del Paese territorio off limits ai rendering contabili esterni. Il prefisso 'tri' indica l'obbligatoria convergenza su tale scottante tema
delle alte burocrazie di questi apparati istituzionali che spesso usano questa loro esclusività per spendere e spandere senza che l'opinione pubblica possa farsi- appunto- un'opinione...

Il che, nell'era della web transparency e democracy non è cosa da poco.

Camera dei Deputati: Galleria dei Presidenti a rischio di corto circuito

La Galleria dei Presidenti soffre di incuria? Nonostante le preziose presenze istituzionali, l'elegante salotto-corridoio infatti ospita i ritratti di tutti i presidenti della Camera dei Deputati dal 1861 al 2008 con Casini l'ultimo 'incorniciato', c'è un filo elettrico che 'impudicamente' fuoriesce dalla parete, proprio sopra le postazioni informatiche destinate ai parlamentari. Altrimenti definita Galleria Corea, la Galleria dei Presidenti ha conquistato in questo periodo la ribalta delle cronache in virtù del nuovo ufficio destinato a Berlusconi. Sarà per colpa sua che l'atmosfera, in questo salotto destinato agli incontri tra deputati e ospiti esterni, si è fatta più elettrica?Opportuno procedere a una neutralizzazione dei fili onde evitare scosse o, peggio ancora, a corti circuiti istituzionali...

venerdì 17 febbraio 2012

Futuro e Libertà: cari fliniani, sorridete un po'...anche i soldati nelle trincee giocavano a carte...


 
 
Non ci piacciono i 'piacioni' della politica. Neppure i farfalloni, i provoloni, i superficiali, i ridanciani.
Però, cari Fliniani, uno sforzo fatelo: troppa gravità non giova.
Sì, perché forse quanti stanno fuori dal Palazzo non sanno quanta sofferenza trasmettano questi profughi politici.
Dopo la cacciata dal Pdl, non hanno più trovato la forza di un sorriso, di una condivisione extrafli.
Li vediamo
transitare alla Camera, con falcate rapide e sguardi concentrati, come l'on. Flavia Perina o l'on. Fabio Granata...Oppure in superconcentrato impegno come il pur simpatico Bocchino, sempre al telefono, a messaggiare e ultraconnesso con il mondo virtuale, reale o 'iper-realistico'.
Li vedi sempre in combutta tra loro guardare in simil cagnesco tutti coloro che stanno altrove.
L'altrove è il Pdl sentina immonda degli ex aennini.
Li vedi con quello sguardo un po' così, come quello del deputato Menia che sembra appena tornato, semmai sia tornato, da quell'esodo che ancora e per sempre gli brucia dentro.
E che dire della Napoli, preparatissima, serissima.
Donna calabra, serietà matriarcale.
Insomma, quasi tutti gli uomini e le donne del Fli, sembrano portare sulle proprie spalle il peso del mondo.
Mai un sorriso, una pacca sulla spalla, una chiacchierata, figuriamo una barzelletta...
Poche le eccezioni: il bocconiano Della Vedova, elegante, dialogico, pronto all'ascolto. Ma lui arriva dai Radicali, fucina di 'operai qualificati' della politica;
quel galantuomo di Lo Presti che, però, essendo siciliano doc di Palermo appartiene a un'antropologia a parte;
e il portavoce del Presidente Fini, Alfano, che nonostante l'impegno forsennato, riesce sempre con levità a sorridere e a far sorridere.
Allora un suggerimento da parte di piccole osservatrici della politica, dei suoi 'costumi' e dei suoi malcostumi:
ridete un po', salutate anche chi non appartiene alla vostra stretta cerchia.
Finitela con questo spirto da 'cittadella assediata'.
Aprirsi al mondo affinché il mondo venga a voi.
Tranquilli, non ci si sporca.
La guerra è finita.
E anche se fosse ancora in corso, non dimenticate che 
anche nelle trincee i soldati giocavano a carte...

Complottisti in servizio permanente in allarme: rinasce la P2 ma è solo la 2P communication...



Nasce la 2P. Fermi tutti! Leggi bene il logo su twitter e corre un brivido lungo la schiena di quelli che la schiena ce l'hanno sempre avuta dritta. Mai un sciatalgia, mai neppure uno schiacciamento della vertebra coccigea. No, sempre dritti, incorruttibili davanti alle avversità, contro il Compromesso, impassibili nonostante il Travaglio interiore.
Immaginiamo già la rabbia montante dei complotti
sti, in astinenza da adrenalina 'esogenerata'dal Cav. che grideranno alla rinascita della propaganda massonica in versione 5.0.
Gli approfondimenti, le inchieste dei visionari di colpi di Stato in servizio permanente,
dei dietrologi e dei tuttologi di professione.
Paginate su paginate...inchiostro nero per trame occulte.
No.
Ci dispiace.
Tranquilli: la 2P non è la riesumazione subliminale (neppure troppo) della loggia di gelliana memoria, ma è solo la neonata società di comunicazione guidata da Paola Picilli (da cui 2P che nella grafica in rosa è davvero molto accattivante), la simpatica (lo è davvero) addetta stampa (o ex?) di quel bravo ragazzo di Cosentino, deputato del Pdl già sottosegretario di Stato, già coordinatore regionale della Campania,che ha 'solo' qualche problema di purismo linguistico...Siamo certi che, almeno lei a differenza di Nicola, saprà comunicare in perfetto italiano.
E allora, in bocca al lupo.
Anzi alla 'volpe'...

Parlamento: stop ai superstipendi dell'Ultracasta. Gasparri, beati monocoli in terra...



Lo diciamo subito a scanso di equivoci e strumentalizzazioni: Maurizio Gasparri non ci è proprio simpatico. Pur apprezzando il cambiamento dei toni che contraddistingue le sue uscite pubbliche da quando è capogruppo al Senato, resta sempre lui. Tuttavia è innegabile che il richiamo di oggi merita davvero un dieci e lode. E per questo pubblichiamo per intero il suo comunicato stampa anche perché è perfettamente consono alla nostra 'piccola battaglia' sulla necessità di porre un tetto agli stipendi stellari dell'Ultracasta: l'alta burocrazia della Camera e del Senato. Questo è quanto afferma il capogrupppo del Pdl al Senato che lamenta  "l'indebita degli alti burocrati pressione sulle Camere"."Tutti - aggiunge-  facciano sacrifici, si applichino nuove norme con rigore. Il Pdl in sede di parere in Commissione Affari costituzionali al Senato sul dpcm riguardante il trattamento economico generale delle burocrazie pubbliche chiederà che si applichino le nuove norme con rigore e precisione. Se è giusto - ha osservato - che si riducano i trattamenti economici dei politici, come si sta facendo e si continuerà a fare, è altrettanto necessario applicare le norme che il Parlamento ha già approvato per quanto riguarda i dirigenti pubblici di ministeri e di tutte le altre strutture istituzionali. Il riferimento è il massimo trattamento economico della magistratura. Oltre non si può andare". Bisogna riconoscere che in fatto di lungimiranza politica, Maurizio lo strabico, ci vede benissimo!
Beati monocoli in terra cecorum...

Il Generale Merkel come un Cavaliere qualsiasi ha i suoi guai politico-giudiziari, ma che volgarità


Oh ma guarda un po': anche la bismackiana Merkel ha le sue gatte da pelare! Oh, ma che bella sorpresa, ma che gaudio in questo mal comune...! La Cancelliera di ferro, diventata di latta, è vulnerabile come un Cavaliere qualsiasi. La notizia: la sua visita a Roma è stata improvvisamente annullata per problemi di politica interna. Angela ha telefonato ai presidente Napolitano e Monti per comunicare il repentino annullamento dell'incontro. Secondo quanto riportano le agenzie "il presidente della Repubblica, Christian Wulff, ha annunciato una sua dichiarazione per le ore 11, nel corso della quale per molti osservatori dovrebbe rassegnare le dimissioni. Mercoledi' sera la procura di Hannover ha aperto un'inchiesta nei confronti del presidente per interesse privato in atti di ufficio: su di lui pesa l'accusa di avere ottenuto un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico con un tasso di favore del 4%. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e' stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell'isola di Sylte di 258 euro l'uno, pagati sempre da un imprenditore a lui vicino e che Wulff dice di aver rimborsato in contanti".
E che cazz...anche i tedeschi nel loro piccolo s'indagano e si dimettono...
Ma gli italiani sono buoni: nessuna vendetta. Basta un sorrisino...di compassione!

giovedì 16 febbraio 2012

Quirinale: quella statua dionisica che rallegra il presidente Napolitano


Anche il Quirinale ha la sua bella statuina. Finalmente un po ' di allegria dionisiaca in quel palazzo così mummifico, ups, munifico di algide meraviglie artistiche e scultoree.
Lo annuncia il sito della presidenza della Repubblica, dove facendo uno strappo al rigore istituzionale (si fa per dire...) campeggia in home la notizia del ritrovamento di una bellissima statua riaffiorata dal sottosuol
o dei giardini quirinalizi, nell'area del boschetto: luogo mitologicamente legato alla presenza del dio Pan, satiri, folletti, divinità muliebri come Diana, la cacciatrice...
Insomma tutta gente che ai festini del Cav. avrebbero fatto e insegnato baldoria.
La notizia è stata accolta con un inedito entusiasmo dai cultori della materia quirinalizi tanto che un comunicato stampa, corredato di foto, informa della meravigliosa scoperta.
Trattasi niente di meno che di una statua di età romana (!) raffigurante un giovane. C
he si tratti del Dio Dioniso?
Il comunicato non chiarische l'identità:
"Resti di una scultura di età romana - si legge- sono stati individuati, recuperati e portati alla luce in un cunicolo sotto la superficie dei giardini del Quirinale, nell'area del Boschetto. Si tratta della raffigurazione di un personaggio maschile nudo con un mantello sulle spalle. Probabilmente la scultura era stata utilizzata nel Seicento come architrave al momento dello scavo delle fondazioni del primo tratto della Manica Lunga da parte di Gianlorenzo Bernini. La lastra di marmo potrebbe essere stata uno stipite o un frammento di sarcofago".
A ben guardare, c'è un particolare che desta l'attenzione: le parti pubiche sono state annerite, rese invisibili forse dal tempo, chissà...
O forse anche al Quirinale certe parti meglio tenerle nascoste?...

Pdl: due donne a confronto, 'La Marianne' e 'La Madaleine'...

 
La 'Marianne' Licia Ronzulli (Pdl).
La 'Madaleine' Nicole Minetti (Pdl).
Anche questa foto sta facendo il giro del web.
Ma per tutt'altri motivi.
E' la web transparency, Bellezza!

Pdl: anche L'Italia ha la sua 'Marianne'...


Chi è la bella mamma che vota, assieme alla sua bambina tenuta in braccio, durante una seduta del Parlamento europeo? La foto, tratta da Le Figaro, sta facendo il giro del web ed è assurta a simbolo della parità di genere. C'è chi vorrebbe trasformare la mamma nella nuova immagine dell'Europa unita, nell'icona dell'Italia che concilia lavoro e maternità o maternità e lavoro. Una sorta 'Marianne', emblema della Francia Repubblicana, avvolta nel Tricolore.
Ma chi è?
Su Facebook, foto è stata postata senza nome.

Bisogna andare sulla bacheca di settimanale d'Oltralpe per capirlo: lei, la nuova Marianne, è Licia Ronzulli, europarlmentare del Pdl.
Gli esperti di giudiziaria ricorderanno che il suo nome è uscito varie volte legato alle feste 'allegre' del Cavaliere. Lei ha sempre smentito, pur confermando l'amicizia con l'ex premier.
Ma quella foto dimostra solo una cosa:
lei vota (assieme alla figlia).
Gli uomini accanto sono in tutt'altro affaccendati...Come al solito, le donne sanno essere multitasking...


https://www.facebook.com/lefigaro?sk=wall#!/photo.php?fbid=10150530483916339&set=pu.61261101338&type=1&theater

Pdl: panico tra i 'gabbiani', il deputato Rampelli sbarca su Twitter!


Panico tra la comunità dei 'Gabbiani'. Il grande capo sbarca su twitter e si diffonde il nervosismo tra i suoi 'seguaci'...Fabio Rampelli, (@fabiorampelli) deputato del Pdl, guru carismatico della destra romana che conta migliaia di attivisti, ha rotto le ultime resistenze, ups (termine bandito...) perplessità e si è creato un profilo su Twitter. Certo i suoi non sono 'cinguettii' ...ma ruggiti... veri e propri. Per questo ora i suoi follower sono molto molto preoccupati per ciò che dicono, temono la possibile vigilanza del grande capo, severo censore di modi allegri. Ma nessuna paura. Ci vorrà ancora un po' di tempo prima che il deputato possa prendere dimistichezza con lo 'strumento'. Anche perché dovrà prima impare alcune regole fondamentali: 1) rispettare i 140 carattere, lui che ama più le argomentazioni appassionate..., le metafore poetiche, i 'pezzi' (e non solo giornalistici...) da 10mila battute...2) usare l'ironia, anche qui è un po' complicato...Il 'capogabbiano' infatti tende al sarcasmo. 3) Non litigare e non innervosirsi con tutti quelli che la pensano diversamente da lui...come fa su Facebook...!
E ultimo ma non per ultimo, comprendere la sintassi. Bisognerà fargli ben capire che l'ashtag non è un cavallo selvaggio americano, ma il tema del giorno. Ha già cominciato a 'cinguettare'. Nel giro di poche ore, i seguaci sono numerosissimi. L'incremento è di ora in ora. Anche lui, di solito schivo, ha la sua bella lista e non solo politica. Oltre ad Angelino Alfano, c'è Maurizio Lupi, Silvio Berlusconi, Maria Stella Gelmini Andrea Sarubbi, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, il Pdl, Giorgia Meloni, of course, Chiara Colosimo, Federico Mollicone, Marco Marsilio, Dario Franceschini, Walter Veltroni. Finanche Gianfranco Fini, Gianni Alemanno e Francesco Storace. Ma anche giornalisti come Feltri, Ferrara, De Bortoli, Battista, Labate,web journalist come Luca Pautaso, il Cicalino...(non poteva mancare), Nota Politica, e aggregatori di blogger di centrodestra come Tocqueville, amministratori Rai come Giampaolo Rossi...La vera sorpresa però, davvero incomprensibile è Lady Gaga! E dire che i mascheramenti non sono mai stati la sua passione!