venerdì 17 febbraio 2012

Futuro e Libertà: cari fliniani, sorridete un po'...anche i soldati nelle trincee giocavano a carte...


 
 
Non ci piacciono i 'piacioni' della politica. Neppure i farfalloni, i provoloni, i superficiali, i ridanciani.
Però, cari Fliniani, uno sforzo fatelo: troppa gravità non giova.
Sì, perché forse quanti stanno fuori dal Palazzo non sanno quanta sofferenza trasmettano questi profughi politici.
Dopo la cacciata dal Pdl, non hanno più trovato la forza di un sorriso, di una condivisione extrafli.
Li vediamo
transitare alla Camera, con falcate rapide e sguardi concentrati, come l'on. Flavia Perina o l'on. Fabio Granata...Oppure in superconcentrato impegno come il pur simpatico Bocchino, sempre al telefono, a messaggiare e ultraconnesso con il mondo virtuale, reale o 'iper-realistico'.
Li vedi sempre in combutta tra loro guardare in simil cagnesco tutti coloro che stanno altrove.
L'altrove è il Pdl sentina immonda degli ex aennini.
Li vedi con quello sguardo un po' così, come quello del deputato Menia che sembra appena tornato, semmai sia tornato, da quell'esodo che ancora e per sempre gli brucia dentro.
E che dire della Napoli, preparatissima, serissima.
Donna calabra, serietà matriarcale.
Insomma, quasi tutti gli uomini e le donne del Fli, sembrano portare sulle proprie spalle il peso del mondo.
Mai un sorriso, una pacca sulla spalla, una chiacchierata, figuriamo una barzelletta...
Poche le eccezioni: il bocconiano Della Vedova, elegante, dialogico, pronto all'ascolto. Ma lui arriva dai Radicali, fucina di 'operai qualificati' della politica;
quel galantuomo di Lo Presti che, però, essendo siciliano doc di Palermo appartiene a un'antropologia a parte;
e il portavoce del Presidente Fini, Alfano, che nonostante l'impegno forsennato, riesce sempre con levità a sorridere e a far sorridere.
Allora un suggerimento da parte di piccole osservatrici della politica, dei suoi 'costumi' e dei suoi malcostumi:
ridete un po', salutate anche chi non appartiene alla vostra stretta cerchia.
Finitela con questo spirto da 'cittadella assediata'.
Aprirsi al mondo affinché il mondo venga a voi.
Tranquilli, non ci si sporca.
La guerra è finita.
E anche se fosse ancora in corso, non dimenticate che 
anche nelle trincee i soldati giocavano a carte...

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