mercoledì 22 aprile 2015

MARINO SEMPLICEMENTE IGNORA CHE...

"Appena mi sono insediato il Colosseo era nero fumo, era la più grande e anche la più antica rotonda spartitraffico del nostro pianeta. Abbiamo chiuso il traffico privato attorno al Colosseo, pedonalizzato aree storiche come piazza di Spagna e via del Babuino. Insomma, tra le automobili e monumenti simbolo dell'umanità noi abbiamo scelto la storia". E' quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Ignazio Marino qualche giorno fa. 
Qualcuno tra i suoi superconsulenti lo avvisi: la più grande rotonda mondiale è quella all'Arco di Trionfo a Parigi, che funziona benissimo.
Piazza di Spagna non l'ha pedonalizzata lui e comunque è sempre aperta alle auto blu e agli ambulanti abusivi.
Via del Babuino è esattamente come prima, le auto ci passano, solo che hanno allargato i marciapiedi.
Infine, è appena il caso di ricordare, che la ztl del centro storico la inventarono gli antichi romani, che non facevano passare i carri, non certo la sinistra..

MIGRANTI: NELLE MANI DI UNO CON QUESTA FACCIA QUI





Renzi oggi in Parlamento, e venerdì scorso in conferenza stampa congiunta con Obama per rispondere a domande (si fa per dire, ovviamente) anche sul problema degli sbarchi in Italia. 
Sulla più grande tragedia del Mediterraneo e continuiamo ad ascoltare le sue dichiarazioni e a leggere le sue parole riportate dalle agenzie di stampa. 
Ebbene, a parte le critiche rivolte a chi legittimamente pretende una risposta del Governo sulla materia, tanto per finirla di contare i morti giorno dopo giorno, ancora non abbiamo capito quali interventi abbia in mente il nostro premier per risolvere la questione.Col vuoto delle parole è il numero uno, questo sì. Ma, nel concreto, a parte rimandare le critiche al mittente e a prendere l’Europa come capro espiatorio, come se esistesse un’Europa (al netto della burocrazia finanziaria), il nostro presidente del Consiglio cosa intende fare – ora e subito – per mettere un freno alle tragedie umane?  Nessuno lo sa.
Il problema è che non lo sa soprattutto lui.

venerdì 17 aprile 2015

IL SENSO DI PADOAN PER IL MARKETING

 


In America c’è un detto per capire e descrivere una persona: comprereste un’auto usata da quel tizio?
Bene, questo sistema pratico e semplice è stato sicuramente applicato al nostro ministro Padoan.
L’uomo, proprietario di una faccia sulla quale appare disegnato l’arrivo, e il relativo terrore, di un disastro imminente, è volato a New York propagandando l’Italia come il Paese delle opportunità.

Proprio così, mica è uno scherzo. Basti leggere gli articoli dei lapdog dell’informazione.

Spleen a parte (stiamo usando un eufemismo, ovviamente), è chiaro che il senso di Padoan per il marketing è uguale o inferiore a zero. Qualcuno dovrebbe infatti avvertirlo che lo Stato di New York, dove la capitale è Albany, ma la città più rappresentativa è ovviamente la Grande Mela, ha stabilito l’eliminazione di ogni forma di tassazione per le imprese, locali ed estere, che investiranno entro i suoi confini nei prossimi dieci anni.
Capito che roba?
Fisco zero per dieci anni.
E non parliamo del Botswana, ma di New York.

E tu, Padoan, con quella faccia, che fai?
Vai proprio a New York a proporre come Paese delle opportunità una nazione, la nostra, dove il livello impositivo supera il 50% e dove non c’è un ritorno in servizi, ma in crolli?

Cioè, tu paghi le tasse dissanguandoti, e il Governo ti ripaga mettendo a rischio la tua vita e
quella dei tuoi figli che vanno a scuola.
Poi, sempre il Governo, manda il responsabile dell’Economia e delle Finanze a far divertire gli americani con discorsetti deliranti.   

Ecco, mettiamo Padoan a fare il ministro e a lanciarsi in azione di marketing territoriale, vedi come usciremo dalla crisi.

Poveri noi.

giovedì 16 aprile 2015

AUMMA AUMMA, RENZI FINANZIA L'ANTIBANCA MONDIALE CON I SOLDI NOSTRI




Il ministero delle Finanze cinese ha comunicato l'elenco dei Paesi accettati come soci fondatori dell'Asian infrastructure investment bank (Aiib), la gigantesca banca per lo sviluppo creata in contrapposizione alla Banca mondiale, al Fondo monetario internazionale e all’Asian Development Bank (istituita da Usa e Giappone).
 
Gli stati ammessi sono 57. Fra questi, assieme a Russia, India, Pakistan, Iran, Emirati Arabi Uniti, c'è anche l'Italia. E pure Inghilterra, Francia e Germania. La notizia è di quelle deflagranti. Lo capirebbe addirittura un nostro parlamentare peone. 

Eppure da Renzi nemmeno un tweet. E nulla dal ministero dell'Economia e delle Finanze. Non conosciamo neppure i costi dell'operazione. Silenzio assoluto dai lapdog dei grandi canali di informazione. Chissà perché.