Il ministero delle Finanze cinese ha comunicato l'elenco dei Paesi
accettati come soci fondatori dell'Asian infrastructure investment
bank (Aiib), la gigantesca banca per lo sviluppo creata in
contrapposizione alla Banca mondiale, al Fondo monetario
internazionale e all’Asian Development Bank (istituita da Usa e
Giappone).
Gli
stati ammessi sono 57. Fra questi, assieme a Russia, India, Pakistan,
Iran, Emirati Arabi Uniti, c'è anche l'Italia. E pure Inghilterra,
Francia e Germania. La notizia è di quelle deflagranti. Lo capirebbe
addirittura un nostro parlamentare peone.
Eppure
da
Renzi nemmeno un tweet. E nulla dal ministero dell'Economia e
delle Finanze. Non conosciamo neppure i costi dell'operazione. Silenzio
assoluto dai lapdog dei grandi canali di informazione. Chissà perché.
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