venerdì 23 gennaio 2015

PANICO NEI WC DI MONTECITORIO, LA CARTA IGIENICA NON S'ACCHIAPPA...

Le sale wc della Camera dei deputati sono ormai un campo di battaglia.
Carta igienica ovunque, brandelli nel bagno degli uomini, frammenti in quelli delle donne.
Il motivo? 
Non pensiamo sia legato alla disperazione dei deputati frondisti del Pd e di Forza Italia,   che per asciugarsi le lacrime o sturarsi il naso, utilizzano la soffice carta igienica, quanto piuttosto a un cambio di appalto deciso dalla segreteria generale della Camera.
Il nuovo carico di toilette paper, quello che per intendersi non viene usato per asciugarsi le mani ma per detergere là dove...non batte il sole, è assolutamente di scarsa qualità.
La carta, infatti, è talmente sottile che s'attacca al rotolone e si fa fatica a tirarla fuori. 
Il risultato?
Prima di poter staccare il foglio di carta velina dalla 'madre' si deve necessariamente far rotolare il cilindro, e anche quando si riesce ad afferrare un lembo di carta, 
ecco che si sfilaccia in mille pezzi con il rischio di perdere l'equilibrio, di spostare il baricentro dal wc con pericolosi lasciti fisiologici sul pavimento. 
Non è una bella cosa...
Eppure, accade anche questo...
Non a caso, le signore addette alla
pulizia hanno appoggiato un rotolo in bella vista su uno scaffale senza inserirlo nel distributore.
Tutto per evitare ai deputati il rischio di darla vinta a 
Rino Formica:
"La politica è sangue e merda".

CAMERA DEI DEPUTATI COME IL TEATRO DELL'ASSURDO

 
 
 
Questo, rassegnamoci, è un Parlamento Costituente.
Come quello dei nostri Padri che,  quasi 70 anni fa con un'apposita Assemblea suddivisa in commissioni e sotto commissioni della durata di oltre due anni (1946-1948), scrissero una Carta durata bene o male fino a oggi.

Ma chi sono i neo-padri di oggi che apporranno (o non apporranno) le loro firme o che partecipano alla stesura della  madre-matrigna di tutte le leggi d'Italia?
 
Con un icastico esempio oratorio di questi giorni, ecco chi sono...
 
Stefano Allasia: Signor Presidente, indubbiamente sul processo verbale, mi scuso direttamente con lei come Presidenza perché ieri mi ha interrotto violentemente su un argomento con il quale stavo entrando nel merito dell'emendamento stesso.
Ma la mia richiesta sul processo verbale è la seguente: essendo stato io richiamato ieri più di sette volte dai diversi Presidenti di turno, avrei intenzione di capacitarmi delle motivazioni.
Infatti, in momenti storici diversi, in aula sono stato espulso per molto meno.
E, soprattutto, mi interrogo sulla successiva situazione che è avvenuta con la Presidente Boldrini in cui chiedeva di prendere Caon: io l'ho tenuto tutta la notte con me e l'ho riportato in aula ma adesso cosa ne faccio?
Perciò sarebbe da valutare in ufficio di presidenza questa situazione un po' anomala.
(Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)


venerdì 16 gennaio 2015

CHE PALLE! ALEMANNO CI RIPROVA...DESTRISOCIALI AL CINEMA ADRIANO


 
 
di Er Malanno
 
E insomma, qui pare proprio che ci voglia un nuovo inizio
(anzi, #UnNuovoInizio, che fa più mitomodernista).
“Riaggregare la Destra [maiuscolo, e pure con la Mascella volitiva]
in una nuova Alleanza bla bla bla”, scrive in bianco su rosso, e in nero su bianco in omaggio alla Tradizione (maiuscola pure quella).
L’ora delle grandi decisioni è segnata in calendario:
le 10.30, di un 8 febbraio qualunque.
Poi magari un po’ si vergogna, e allora il gran capo Gianni, già Lupomanno,
ora semplicemente Aledanno,
manda avanti la moglie Isabella a moderarla,
questa fantasmagorica Assemblea aperta.
Ma comunque, un nuovo inizio è proprio quello che ci vuole:
Destrosociali di tutto il mondo, unitevi!
Per fare cosa?
Cheppalle, sempre a rompere su questi dettagli!
Quel che conta è la Comunità,
l’Unità dell’area,
l’Idea:
che diamine!
E uno legge, rilegge, pensa e ripensa…
Fino a quando, mio Dio?
Certo, giannialemannescamente parlando, è sempre ora di un nuovo inizio.
 Sempre un turbinio di idee,
trionfo delle volontà,
cuori oltre le siepi:
avanti, avanti!
Perché c’è l’Ideale,
i Grandi Valori,
la Tradizione,
la Patria.
Tutta roba di maiuscola importanza, da difendere sempre.
Trapassato sui Colli fatali, dai saluti romani sulle scalinate in Campidoglio al mesto tramonto di un fallimento annunciato (senza bisogno di scomodare la storiaccia di Mafia Capitale, in cui l’Alemanno si è trovano invischiato forse suo malgrado),
il Destro-sociale si agita, si muove, organizza assemblee aperte quando meno te l’aspetti (che poi uno si preoccupa della ressa, degli spintoni per entrare, delle milizie comunitariste desiderose di dire, di ascoltare, di sognare ancora),
cerca di capire come fare, sempre fedele all’imperativo di una vita:
prima si costruisce una grande corrente,
poi si cerca pure di capire in quale partito ficcarcela dentro.
E si lascia andare ai vecchi difetti,
pronto ad incitare folle striminzite
ma sempre cazzute,
a vergare ennesimi documenti programmatici che un tempo fingevano di leggere
ma oggi neppure quello.
E a lisciare il pelo a qualche gruppo di pressione, meglio se castale,
anzi:
Corporativo
(maiuscolo, che fa bene al cuore nel richiamo mistico ai Bei Tempi quando c’era Lui).
Era salito al Campidoglio in un tripudio di taxisti.
Entrerà al Cinema Adriano (sede dell’Assemblea aperta) dopo aver difeso l’indifendibile Capodanno a spasso dei vigili romani.
Un nuovo inizio è alle porte!
Chiudetele...
 
(certo, che delusione l'anglicismo 'Save the date'... ndc- Nota delle Cicaline) 
 
 
leggi La chiamata alle armi (l'articolessa di Ale)