venerdì 24 febbraio 2012

Monti: proprio come un governo politico qualsiasi fa il bilancio dei cento giorni.

Niente niente ci avesse preso gusto?
La domanda, come direbbe Lubrano, sorge spontanea.
Il tecnopremier approfitta, opportunamente, della vetrina istituzionale del sito di governo per illustrare all'universo mondo terracqueo i primi 100 giorni del suo Governo.
Caspiterina!
Altro che governo tecnico: il prof.  ha imparato subito la lezioncina politica.
L'enfasi con la quale viene pubblicato il dossier fa quasi 'sospettare' che il prof. si senta davvero l'Unto dal Signore... del Quirinale.
Il dossier - tuttavia - presenta alcune gravi lacune formali e sostanziali.
Nonostante Monti governi senza un mandato elettorale in virtù di una 'special mission' affidata direttamente dal Quirinale, alla quale ob torto collo il Pdl si è adeguato, il prof. non ha espresso alcun cenno di ringraziamento e di gratitudine nei confronti di chi ha prodotto questo miracolo.
 Nelle 35 pagine, nelle oltre 76mila battue,neppure una schifosissima e noiosissima premessa istituzionale di 5 righe, obbligatoria vista la straordinarietà dell'Esecutivo.  

Ancora più grave è la totale assenza di riconoscenza al Parlamento
e alla larghissima maggioranza che, prodigio, lo sostiene.

Non si tratta di ipocrisie stilistiche, cari 'cicalini'.
Un Governo non cade dal Cielo: o è espressione del corpo elettorale- e quindi politico- o è espressione di una éntante cordiale e-direi- 'institutionnelle'.

Tertium non datur.
E visto che quello che ci 'ritroviamo' non è caduto né dal cielo né è arrivato dalle elezioni, allora è istituzionale.
E in quanto tale un 'grazie'al Capo dello Stato e a un 'bravi' ai quei farlocchi di parlamentari italiani erano paroline d'obbligo.

Infine: va bene la conta dei decreti legge deliberati, 8 in appena due mesi effettivi di attività governativa 5 definitivamente convertiti dalle Camere.
Ma chissà perché il dossier omette di dire quante fiducie sono state messe sui dl approvati. 
Passaggio 'obbligatorio'  anche questo.
Il Governo Berlusconi, in virtù di quel 'parlamentarista' puro che era (ed è) Vito, allora responsabile dei Rapporti con il Parlemento, lo sottolineava sempre.
Senza alcuna vergogna
Senza alcun timore. In questo bilancio dei 100 giorni, niente.
Berlusconi era stato messo in croce per l''abuso' di una pratica che, a detta di fini costituzionalisti, strozzava il dibattito e umiliava il Parlamento.
Tecnicismi si dirà.
No. Non sono tecnicismi.
E' politica, è rispetto dello Istituzioni, è - direbbero i post-marxisti e i post-democristiani- rispetto della Centralità del Parlamento. 
Ma ora c'è il governo degli ottimati, dei professori e dei salvatori della Patria.
Gli obblighi istituzionali, i ritualismi di Palazzo, le fiducie?
Ma che so'?
Non ne parliamo neppure.
Lo spread ci ascolta...

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