martedì 29 maggio 2012

Il patriottico Violante con la mano sul cuore, ma noi abbiamo un 'Sogno'...



Palazzo Montecitorio.
Il presidente Luciano Violante entra con passo veloce alla Camera.
Prima di varcare la soglia di Palazzo, il Carabiniere lo omaggia del saluto militare portandosi la mano sulla visiera.
Lui, Violante,  risponde con estrema eleganza e perizia, portandosi la mano destra sul cuore.
E' il 'saluto civile' riservato ai militari, molto in voga negli Stati Uniti d'America ma ormai diffuso anche in Italia.
Subito dopo, il Carabiniere ordina l'attenti alle due guardie d'onore ai lati del portone di Montecitorio, che impettiti fanno il bracci'arm.
Violante come presidente della Camera è stato tanto stimato quanto temuto.
Mantiene intatto il suo aplomb istituzionale, anche oggi che non è più neppure deputato.
Perfetta conoscenza delle regole scritte e delle consuetudini.
Uomo di Stato.
Grande intelligenza e cultura.
Sa essere anche controcorrente e 'fastidioso'.
Come quando riconobbe dignità umana ai caduti di Salò durante il suo intervento in Aula il giorno del suo insediamento come Presidente della Camera dei Deputati. 
O come quando aprì la pagina assai 'scomoda' per la sinistra della tragedia delle Foibe.
Ha un solo difetto: è un magistrato...
Tanti anni fa, davvero tanti, accusò l'eroe della Resistenza, Edgardo Sogno- oggi purtroppo dimenticato personaggio della storia d'Italia-
di aver tentato un colpo di Stato.
Sogno durante il fascismo aveva combattutto per la Libertà, ma aveva un difetto piccolo piccolo: era visceralmente anticomunista.
Verso la metà degli anni '70, il magistrato Violante lo accusò di aver ideato il Golpe Bianco con Randolfo Pacciardi e Luigi Cavallo.
Edgardo si fece anche un mese e mezzo nel carcere romano di Regina Coeli.
Dopo qualche annno Sogno e gli altri furono assolti con formula piena per non aver commesso il fatto.
Violante, coraggioso incursionista in terreni destri, sempre pronto a riconoscere gli errori dell'ideologia comunista, non ha mai affrontato questo suo 'piccolo' errore di gioventù.

Consiglio non richiesto:
come ha fatto con il Carabiniere, si metta la mano sul cuore.
E chieda scusa a Edgardo Sogno.
Lui non potrà accettarle, le sue scuse, essendo passato a 'miglior vita',  ma noi almeno sapremo che
quel rigoroso rispetto delle Istituzioni e quel senso dello Stato che contraddistingue oggi l'ex presidente della Camera dei Deputati non sono soltanto atti formali.




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