mercoledì 30 maggio 2012

Giustizia: padri di tutta Italia à la guerre...Monti scippa il cognome a vostro figlio

Dici: la madre è sempre certa.
Il padre può essere sempre cornuto.
E da oggi pure mazziato.
Secondo quanto prevede il Dpr proposto dal ministro della Semplificazione amminsitrativa, Patroni Griffi, dal ministro di Giustizia, Severino, e dal ministro agli Interni, Cancellieri, e deliberato dal Cdm qualche tempo fa, si semplificano le procedure per l'assegnazione dei cognomi.
E fin qui tutto ok:
che bello...sarà più facile attribuire il cognome anche della madre...
E sì.
Evviva, un altro passo verso la parità...
Se non fosse che...
continauando a leggere il provvedimento ti rendi conto che t'hanno confezionato un bel pacco e per poco non caschi dalla sedia.
Il Dpr, infatti, che curiosamente nessuno si è 'abbombato' ( 'abbombare', neologismo giovanile di origine  romanesca di uso volgare che sta per 'filare', studiare, fare caso), dicevamo, il Dpr prevede la possibilità di semplificare la risposta all'"istanza della donna divorziata o vedova risposata che chiede di aggiungere per i figli il cognome del nuovo marito a quello del primo marito: anche in questo caso la modifica del cognome è normalmente concessa, mentre vengono respinte, tranne casi eccezionali, le domande volte a sostituire il cognome del nuovo marito a quello del primo".
Questo potere di semplificazione delle procedure, dettate dalla necessità di 'snellimento' degli atti burocratici,  viene attribuito ai prefetti. Che dovranno decidere se un figlio di genitori divorziati o in stato di vedovanza possano o meno aggiungere il cognome del nuovo partner a quello già esistente scaturito dal riconoscimento paterno.
Insomma, se i padri, nella legislazione attuale e nei costumi sociali, contano davvero poco (pur rasentando, in caso di divorzio, una vera emergenza sociale a causa dello stato di povertà in cui viene gettato)
oggi con questo provvedimento contano ancora meno.
Cornuti e mazziati.
Un concetto di parità di genere quanto meno curiosa.

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