mercoledì 30 maggio 2012

Editoria: una nuova agenzia stampa alla Camera dei Deputati




La Camera dei Deputati si arricchisce di un nuovo canale di informazione giornalistica:
la Public Policy, diretta da Mario Nanni.
Una nuova agenzia di stampa che va a infoltire i flussi dell'informazione politica del Palazzo.
Con la new entry sono 12 le agenzie presenti in sala stampa:
Ansa, Adn Kronos, Agi, Radiocor, Dire, Asca, Tmnews (ex Apcom), Il Velino, 9Colonne, Agenparl, Italpress e, infine, Public Policy.
Il nuovo canale, su Telpress da circa due settimane, si propone di seguire da vicino le attività delle commissioni, e seguire viceversa da lontano il chicchiericcio politico.
Lo dicono proprio loro sul loro sito internet: 
"Public Policy non vuole essere l'ennesima agenzia
fotocopia e generalista. I giornalisti di Public
Policy seguiranno in prima persona i lavori delle Camere,
leggendo le carte e i documenti, raccontando la vita quotidiana delle  istituzioni, troppo spesso ignorata dalla pubblica opinione.
Il nostro servizio sarà dunque integrativo rispetto agli altri notiziari.
L'obiettivo è quello di essere imparziali, utilizzando un linguaggio
semplice, senza scandalismi o indulgenze
".
Che belle parole! Che nobile causa!
Il sogno di tutti i giornalisti precari e precarizzati...
che quando però trovano lavoro si conformano al sistema.
Siamo le solite Cicaline cattive?
Parlano i fatti:
oggi il Presidente Fini ha ricevuto esponenti di Art.21 per le candidature all'Agcom. Ne parlano tutte le agenzie, che riprendendo un comunicato stampa diffuso da non si sa chi, usano lo stesso testo, gli stessi nomi, lo stesso modulo.
E...gli stessi errori. Public Policy compresa.   
"La delegazione ha consegnato al Presidente Fini i Curriculum
vitae
di alcuni candidati per le Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni, i cui membri saranno votati il 6 Giugno prossimo.
I Curriculum saranno trasmessi prima della votazione ai deputati (...)".
Nel Palazzo delle regole, le regole vanno rispettate anche quando si usa 'latinorum' e se ne abusa.
Dalle  Cicaline nessuna indulgenza. 
Proprio come l'agenzia Public Policy...


2 commenti:

  1. In italiano il plurale di curriculum resta curriculum

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    1. Onlyon, si guardi l'Accademia della Crusca, il cui 'verdetto' è inconfutabile, oltre che incontestabile...
      Noi lo abbiamo fatto.

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