mercoledì 7 novembre 2012

Camera dei deputati: buvette in plastica...


Brutto colpo all'indiscussa eleganza della Camera dei Deputati.
A causa di uno sciopero dei dipendenti della Compass Group addetti ai servizi della mensa, del ristorante e del bar interno alla Camera dei Deputati, anche l'aristocratica buvette di Montecitorio subisce l'umiliante conversione alla plastica...
Chi arriva oggi infatti per ristorarsi con un caffè e una brioche, dovrà utilizzare volgarissimi bicchieri e tazzine monouso di materiale non biodegradabile.
Chissà perché non hanno scelto materiale di carta, altrettanto bruttino ma molto meno inquinante.
C'è chi si lamentava della scelta mostrando molta sensibilità alla "dignità delle Istituzioni" e molta poca sensibilità per i diritti dei lavoratori.
Uno 'scandalo'...piccolo di fronte all'ondata crescente di malcostume politico, ma grande considerata l'alta
considerazione che la Camera ha del proprio decoro istituzionale.
Basti considerare che è assolutamente vietato girare in Transatlantico con le bottigliette di acqua in mano o mangiare un tramezzino al di fuori della buvette.
Ma per tornare alla vertenza sindacale che ha determinato lo sciopero, il personale sta protestando contro la decisione della Compass Group di licenziare su scala nazionale 824 lavoratori, 15 dei quali addetti al reparto caffetteria all'interno della Camera.
"A seguito della decisione unilaterale da parte dell'zienda di procedere ai suddetti licenziamenti senza la preventiva contrattazione sindacale prevista dalla legge- recita il  volantino affisso in mensa e consegnato su richiesta- proclamiamo un'azione di sciopero che coprirà la turnazione dell'intera giornata lavorativa, nella speranza di sensibilizzare l'opinine pubblica su questa problematica che potrebbe decidere il destino di 15 famiglie".
Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla problematica?
Sembra un comunicato da collettivo anni '70.
L'unica preoccupazione dell'opinione pubblica camerale oggi
è quella di dover digiunare:
niente pasti in mensa, niente pasti al ristorante.
Per una volta funzionari e deputati condividono lo stesso destino: mettersi a dieta, almeno per un giorno.
L'opinione pubblica extra-camerale sarà contenta.



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