giovedì 22 settembre 2011

La Mussolini, una Camera tutta per lei...

La ragionata esposizione dell'on. Alessandra Mussolini contro il disegno di legge costituzionale sulla parificazione del diritto elettorale attivo e passivo.

ALESSANDRA MUSSOLINI. Signor Presidente, sentendo tutte queste enunciazioni di principio, molto importanti (ad esempio il riferimento al gap generazionale), mi stavo ponendo con molta semplicità un quesito. Dato che le nostre scuole, i licei, terminano a 18-19 anni del ragazzo, quest'ultimo non può neanche concludere l'ultimo anno; quindi, presumo che il Governo ponga in essere una serie di ripetizioni, di corsi. Pag. 76
Loro si mettono qui col grembiule e dicono alla mamma: «mamma vado in Parlamento», mentre la mamma risponde: «aspetta che ti aggiusto il fiocco» . Così si rallenta l'ingresso all'università, perché, se un ragazzo entra qui a diciotto anni, in questo ambiente, esce a 23 anni e deve iscriversi all'università; infatti, stando qui non la può frequentare, perché deve lavorare, anche se questo non è un lavoro. Si rallenta, quindi, l'ingresso nel mondo del lavoro; pensiamo, poi, se si deve iscrivere a medicina.
Quindi, presumo che poi vi saranno delle ripetizioni da parte di
professori che si mettono al banco accanto al deputato e, mentre questo ragazzo vota, gli prestano ripetizioni di latino, greco, matematica, così lui può votare e studiare. Grazie, benissimo, sempre meglio!

 Ci sorge un dubbio: cosa faceva a diciotto anni la Mussolini...?

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