sabato 24 dicembre 2011

Quirinale, sparisce la pubblicità al libro di Napolitano, e Napolitano fa sparire Gramsci...

Saggio intervista al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sul Corriere della Sera, a firma di Breda, il quirinalista del quotidiano di via Solferino. Ovviamente il tema è tutto incentrato sul ritrovato orgoglio nazionale, sulla fine della crisi politica,e -come poteva mancare- sul 150° dell'Unità nazionale. Un bilancio, in sostanza, che anticiperà quanto il presidente enuncerà nel tradizionale messaggio di fine anno in diretta televisiva.
Non si è parlato, per buon gusto, del libro scritto dal pres. e pubblicato dalla Rizzoli, 'Una e indivisibile', il cui costo-15 euro- non sarà devoluto in beneficenza come molti alla Camera dei deputati hanno auspicato alla luce della pubblicità inserita nel sito del Quirinale. La buona notizia è che la pubblicità del libro è stata tolta dal sito, senza clamore, alla chetichella dallo staff del presidente che ha evidentemente preso atto della 'irritualità' di tale 'ospitata'sul portale istituzionale del Quirinale. La seconda notizia è che tra gli intellettuali e autori, studiosi del Risorgimento e della storia politica italiana post-unitaria, Napolitano ha citato davvero tutti: Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Giuseppe Berti, Canderolo e il grande storico cattolico Rosario Romeo. Manca qualcuno?...
Sì manca qualcuno: Antonio Gramsci, che sul Risorgimento scrisse un libello di non poco conto. Giorgio Napolitano, primo presidente comunista (corrente migliorista) della Repubblica Italiana, dimentica di citare Antonio Gramsci, l'unico intellettuale comunista che ha davvero influenzato la cultura politica italiana post fascista e repubblicana. Questi compagni...perdono il pelo, ma mai il vizio di 'sbianchettare' la storia. Avrò voluto 'migliorare' il suo pedegree per oltre Tevere? O magari semplicemente aprirsi un varco con le case editrici cattoliche...

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