lunedì 1 ottobre 2012

Agenzia digitale italiana: arrivano le prime autocandidature



La rete è trasparenza:
ovunque tranne che in Italia.
La ricerca del direttore generale dell'agenzia digitale italiana prosegue. Ma lentamente.
Troppe candidature?
Troppe le pressioni?
Troppe le variabiali?
Chissà.
Nel silenzio generale del Governo- e dire che il bando scade domani sera-  ci sono tante autocandidature.
L'ultima in ordine di tempo,  di qualche ora fa, è quella dell'avv. Massimo Melica, un nome noto tra gli addetti ai lavori per l'alto profilo giuridico, la presenza in rete,  la profonda conoscenza dei meccanismi che regolano la comunicazione digitale.
L'autocandidatura viene ufficializzata direttamente da lui, dall'avvocato, attraverso il blog,  "Sotto un cielo di bit. Il blog di Massimo Melica, nato in internet"(Leggi), dopo aver inviato la propria disponibilità per posta certificata a Palazzo Chigi, con tanto di ricevuta digitale. 
E già riscuote le prime promozioni, almeno sul web, con una 'movimentazione' di oltre 1000 adesioni tramite i social network.
Tra i vari nomi in lizza, che girano sulla rete, si fanno quelli di  Salvo Mizzi, dirigente della Telecom, del Prof. De Meo e del Prof. Attardi. Outsiders che trovano la loro forza nel web.
Mentre, nell'inner-circle ministeriale, girano sempre gli stessi nomi: Alessandro Fusacchia, della segreteria tecnica del Ministro Passera, Alfonso Fuggetta del Politecnico di Milano, e infine, Mario Calderini professore del Politecnico di Torino, molto vicino al ministro Profumo.
Le loro candidature non sono mai pubblicamente dichiarate on line, in Italia per certe cose vale ancora il principio della riservatezza.
Forse tra pochi giorni sapremo chi è il vincitore che tragheretterà l'Italia nell'era digitale e sapremo soprattuto in base a quali criteri ha vinto e per quali meriti.
Certo, da chi si candida a guidare l'Agenzia digitale italiana
un tocco di trasparenza in più forse non nuocerebbe...
 
 
 
 

 



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