giovedì 4 ottobre 2012

#PrimariePd: il popolo delle primarie, il 'popolo' degli eletti...




La bozza del regolamento per le primarie del Pd già circola sulla
rete, sulle agenzie, sui giornali.
Su twitter si è scatenata l'ironia con l'hashtag #primariepd,# nuoveregoleprimariepd, #regoleprimarie, ne parleremo con una selezione dei migliori...
Sul sito del Partito democratico, ovviamente, neppure un cenno
alla polemica serrata che sta divampando tra i bersaniani e i renziani. 
Ma un big bang sta per abbattere sui dinosauri del Partito che, nel disperato tentativo di contrastare la stella di Renzi, frantumano quel poco di democrazia interna che avevano.
Trattandosi di un canovaccio, è impossibile trovare il decalogo del bravo sabotatore sul sito di un partito che, per impostazione culturale e politica,  
ha il marchio di fabbrica 'Botteghe Oscure'.


Tuttavia per chi volesse fare il confronto con le primarie del 2005,

quelle 'open'dell'Unione, che decretarono la gloriosa vittoria di Prodi con il popolo dei gazebo,
può farlo cliccando qui:
Le differenze sono notevoli.
Un'unica cosa accomuna il regolamento delle  passate primarie alla bozza che circola oggi: l'impegno a sottoscrivere l'adesione al programma proposto.
Insomma, una sorta di vincolo di mandato per gli iscritti.
Che sono, sia chiaro, privati cittadini.
Una vera e propria contraddizione visto che il parlamentare ha estrema libertà di movimento come dimostrano transfughi alla Camera e al Senato: ben 141 neppure 4 anni.


Del resto, la libertà di movimento è un sacro principio stabilito dall'art. 67 della Costituzione che recita:
"Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
Una sorta di costituzionalizzazione del trasformismo di depretisiana memoria.
Insomma, tu elettore democratico devi essere come il carabiniere:
nei secoli fedele.


Loro, i parlamentari possono fare come cazzo gli pare.
E' la democrazia, bellezza.


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