mercoledì 17 ottobre 2012

Ddl anticorruzione: magistrati fuori ruolo impegnati a salvare il proprio ruolo...



C'è il Salva-Ruby, ma c'è anche il salva magistrati fuori ruolo.
Nel ddl anticorruzione che tante pene sta dando a questo governo di ottimati,
il punto più delicato non riguarda la politica né le cariche elettive,
ma riguarda la casta dei superintoccabili, l'ultracasta per eccellenza:
i magistrati fuori ruolo.
Si tratta di un numero cospicuo di consiglieri dello Stato che operano al di fuori della magistratura
perché in servizio presso i ruoli chiave della Pubblica Amministrazione.
Oggi ce ne sono ben 260.
Figure apicali che vengono sottratte dal loro incarico naturale per andare a coprire funzioni di responsabilità molto ben retribuite, e al di fuori di ogni possibile intervento regolatorio, come dimostra questa vicenda...
Capi di gabinetto, capi del legislativo di ministeri chiave come quello della Giustizia, della Pubblica Amministrazione, a Palazzo Chigi, nelle Ambasciate, nelle Autorithy, in politica.
Qualche tempo fa se ne occupò anche il Consiglio superiore della magistratura che con una circolare 'consigliò' di contenere il fenomeno nel vano tentativo di impedire la formazione di vere e proprie carriere parallele.
Tutto inutile.

Finché la questione non è esplosa grazie al dibattito parlamentare: la radicale Rita Bernardini ha presentato una proposta di legge per regolamentare la questione. Ma come si sa, i tempi dell'approvazione di un disegno di legge governativo sono già lenti, figuriamoci quelli di un 'semplice' parlamentare.
A recuperare l'argomento, il deputato Roberto Giachetti, che con un emendamento al ddl anticorruzione poneva paletti ben precisi:  1) non si può rimanere collocati fuori dalla magistratura per più di cinque anni consecutivi; 2) durante il collocamento fuori ruolo il magistrato non può percepire due stipendi.
La Palisse direste.
Seeeee!

Il Pd, di cui l'ex radicale Giachetti fa parte, ha mostrato segni di irrequietezza, non votando l'emendamento: nel Pd c'è il maggior numero di magistrati fuori ruolo...
Ora spetta al Senato chiudere la 'partita', e con la fiducia messa dal Governo pare che questo problema sia stato risolto. Come?
Secondo Giachetti "azzerando la norma" da lui proposta.
In sostanza, l'intesa tra governo e maggioranza si basa su tre punti.
Primo: obbligo di considerarsi fuori ruolo per i magistrati che
svolgono funzioni apicali. Secondo: delega al governo, di
quattro mesi, per stabilire ulteriori casi di fuori ruolo.
Terzo: non ci sara' nessuna deroga, ma per le toghe che svolgono
incarichi presso gli organi elettivi, quelli di rilevanza
costituzionale e le Corti internazionali, il limite dei 10 anni
consecutivi per il collocamento fuori ruolo comincera' a
decorrere dall' entrata in vigore della legge.
Ma chi ha scritto o riscritto la norma?
I  magistrati fuori ruolo del ministero di Giustizia e della Pubblica Amministrazione.
Conflitto d'interesse?
A ciascuno...il suo.


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