martedì 27 marzo 2012

L'arrapicata di Alemanno sui colli fatali...


La parabola capitolina di Gianni.
I soprannomi attribuiti ad Alemanno dicono lunga sull'allure del primo sindaco di destra nella città dei "colli fatali"....
In principio fu Dagospia a ribattezzarlo “retromanno” per le sue continue marce indietro, poi fu denominato 'aledanno' per le continue gaffes e inciampi politico-amministrativi.
Infine, l'ultimo, 'alesmammo' per il recondito desiderio di
svignarsela dalla Capitale e rituffarsi nella politica nazionale. Il poveretto sembra essere caduto nella legge del contrappasso:
i sette colli di Roma gli sono stati davvero fatali.
Nell'arco di pochi di anni è riuscito a inimicarsi tutti, ma proprio tutti, dai maggiorenti del suo ex partito- Augello e Rampelli- a quelli della coalizione (gli ex di Forza Italia), dai poteri forti al Vaticano.
L'unica che gli è rimasta fedele e che crede ancora in lui è Isabella Rauti, la moglie, affiancata dalla deputata Barbara Saltamartini, a lui cara quanto e come "una sorella" (ipse dixit).
La convention di qualche giorno fa, Rete attiva per Roma, ha sancito la nascita della sua nuova componente, (il termine ‘corrente’ così in voga dentro An porta sfiga…) ispirata alla ‘cosiddetta’ società civile.
Si tratta di concepimento spontaneo o eterologo?
La seconda ipotesi è più probabile vista la natura dirigista della rete.
Del resto, Alemanno ha bisogno di nuovi alleati.
Ma chi sono, da dove vengono, quanti voti portano?...
Riusciranno davvero questi ‘soldati’ e ‘lavare’ l’immagine di un sindaco che ha pesantemente deturpato il patrimonio della destra romana?
Qualche perplessità ce l’ha anche lui. Quelle 'truppecivili' ispirano a tutti quel poco amletico dubbio di Stalin :
“Quante divisioni ha il Papa?”…
Perché in fondo ha ragione chi, dalle file degli ex An, ironizza:
"Dopo Alemanno non vincerebbe neppure Gesù Bambino".

Leggi l'articolo di Alessandro Calvi del Riformista
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1CR2QY

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