giovedì 12 aprile 2012

Palazzo Chigi: non si 'rassegna' più...



Rassegnamoci:
il prezioso servizio di rassegna stampa fornito da Palazzo Chigi alle 10 in punto non è più visibile sul portale del Governo.
La motivazione non è chiara né, pare, sia legata a un attacco di pirateria informatica.
Piuttosto la causa potrebbe essere legata a problemi di servizio sulla rete internet, quindi sulla rete esterna.
Sulla rete intranet infatti la rassegna può essere consultabile, ma solo agli interni, ovviamente.
Sulla pagina esterna, una comunicazione avverte:
"Da oggi 10 aprile, la rassegna stampa quotidiana non è accessibile all'esterno della rete della Presidenza del Consiglio. È possibile consultare la rassegna stampa sul sito Intranet della Presidenza del Consiglio".
Non si capisce se l'oscuramento colpisca anche la rassegna audiovideo, non è specificato, ma linkando alla subpage gli aggiornamenti sono fermi al 10 aprile.
Che ci siano problemi di contratto con i fornitori?
Per la rassegna cartacea, infatti, ci pensava l'Eco della Stampa. Ma sono  ormai anni (forse un decennio) che l'azienda di Milano fornisce Palazzo Chigi (e anche la Camera dei Deputati, per la verità).
E' possibile quindi che il contratto, arrivato a scadenza, debba essere rinnovato attraverso un bando pubblico.
Molti sono i competitors in lizza, tra cui Datastampa, l'azienda leader a Roma e nei Palazzi delle Istituzioni.
Oppure, più maliziosamente, la chiusura del servizio potrebbe essere legata alla necessità di 'oscurare' la selezione attuata dalla portavoce del premier, Olivi, recentemente assurta agli onori della cronaca per aver 'occultato' al presidente i dubbi della stampa sulla veridicità dei complimenti rivolti da Obama a Monti.
Un fatto è certo: la rassegna stampa governativa era una 'bussola' importante per capire ciò che il Governo leggeva e voleva far leggere agli internauti. 
Ultimamente, i giornali però non sono più tanto teneri nei confronti del tecnopremier.
Con il verticale calo dei consensi dell'Esecutivo,
anche questo black out la dice lunga sul nervosismo del Governo. 
Una censura e un'autocensura che neppure il Cav. avrebbe mai osato...  


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