Un lettore ci scrive e volentieri ospitiamo le sue osservazioni molto interessanti:
"Vorrei contribuire a dare completezza d’informazione al tema della crociata di FIEG sulle rassegne stampa online.
Il vero obiettivo degli editori, a caccia di nuove fonti di reddito, non sono le società di rassegne stampa. Alle quali effettivamente è stato chiesto di pagare quanto da voi indicato, ma non solo per le rassegne online
Il vero obiettivo degli editori, a caccia di nuove fonti di reddito, non sono le società di rassegne stampa. Alle quali effettivamente è stato chiesto di pagare quanto da voi indicato, ma non solo per le rassegne online
ma per qualsiasi rassegna fornita a chiunque.
FIEG ha in mente un sistema di remunerazione, mutuato dall’Australia, nel quale i pesci grossi sono le aziende e tutte gli utenti finali delle società di rassegna. Come? Facile, mutuando il sistema delle licenze dal mondo dell’informatica.
Lo schema sarebbe questo: la società di rassegna stampa crea un prodotto, versa una % alla FIEG, la quale poi chiederebbe al cliente finale (che riceve la rassegna) un tot per ogni copia che utilizza all’interno della sua struttura, per i suoi dipendenti. Il tutto con forte limitazione sul numero di articoli ricevibili per ogni giornale.
Un po’ come succede con le licenze software per i pc.
L’accanimento sulle rassegne stampa dei siti istituzionali è finalizzata a un’altra battaglia, ben più ampia. Quella contro gli aggregatori di news online e motori di ricerca. E tutti sappiamo a chi ci riferiamo. Come vedi caro cicalino gli interessi in gioco sono più ampi di quanto appare!"
FIEG ha in mente un sistema di remunerazione, mutuato dall’Australia, nel quale i pesci grossi sono le aziende e tutte gli utenti finali delle società di rassegna. Come? Facile, mutuando il sistema delle licenze dal mondo dell’informatica.
Lo schema sarebbe questo: la società di rassegna stampa crea un prodotto, versa una % alla FIEG, la quale poi chiederebbe al cliente finale (che riceve la rassegna) un tot per ogni copia che utilizza all’interno della sua struttura, per i suoi dipendenti. Il tutto con forte limitazione sul numero di articoli ricevibili per ogni giornale.
Un po’ come succede con le licenze software per i pc.
L’accanimento sulle rassegne stampa dei siti istituzionali è finalizzata a un’altra battaglia, ben più ampia. Quella contro gli aggregatori di news online e motori di ricerca. E tutti sappiamo a chi ci riferiamo. Come vedi caro cicalino gli interessi in gioco sono più ampi di quanto appare!"
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